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Chiara Ferragni litiga con il socio Morgese e rischia di finire di nuovo in tribunale

19 Giugno 2024 - 09:00 Redazione
chiara ferragni pandoro class action
chiara ferragni pandoro class action
Un aumento di capitale sotto la lente e la lettera di uno studio legale: causa in arrivo?

Nella galassia societaria di Chiara Ferragni le cose continuano a non andare benissimo. L’eufemismo è d’obbligo per i conti in rosso delle aziende. E per l’addio di Fabio Maria Damato, «secondo marito» dell’imprenditrice e influencer, le cui dimissioni volontarie da Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l. sono state rese note lo scorso 13 giugno (versione non confermata e non smentita dalle società). Il nuovo problema, spiega Il Messaggero, ha un nome e cognome: Pasquale Morgese. Si tratta di un imprenditore di Barletta che è entrato in Fenice (la società a monte di quelle di Ferragni) acquistando le azioni di Riccardo Pozzoli, ex storico di Ferragni prima di Fedez. Ha il 27,5% del capitale e ha fatto inviare dallo studio legale Francesco Garbagnati di Milano una lettera al consiglio di amministrazione nella quale muove una serie di contestazioni sulla gestione della società. A partire da un aumento di capitale pari a 2 milioni di euro, al quale non ha partecipato. Per arrivare alle scelte più recenti.

La Fenice

Ferragni e Morgese hanno divorziato nel 2020 da Serendipity, chiudendo anche i contratti con Mofra e Ni, aziende dell’imprenditore che producevano calzature e accessori. Ora l’iniziativa, aggiunge il quotidiano, potrebbe avere strascichi giudiziari. E se ne dovrà occupare Lorenzo Castelli, il manager scelto per rimettere a posto i conti dell’universo Ferragni. Il bilancio dovrà prevedere accantonamenti dopo le vicende Balocco e delle uova di Pasqua. E bisognerà provare ad allargare il business ai paesi arabi. Per supportare il tentativo di rilancio Sisterhood, la finanziaria della Ferragni che ha il 32% di Fenice e dove di recente l’influencer ha fatto entrare la mamma Marina Di Guardo, e Alchimia avrebbero fatto una iniezione di liquidità di 500 mila euro. Allo scopo di coprire il fabbisogno operativo. Ma ci sarà anche da mettere mano alla governance: oltre alla sostituzione di Damato nel Cda potrebbe essere necessario un chiarimento azionario. Visto che Morgese è diventato un socio ingombrante.

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