L’Autonomia è legge, sì della Camera al Ddl: «Una violenza al parlamento con il favore delle tenebre»

La maggioranza approva la seduta fiume: si va avanti ad oltranza. Le critiche delle opposizioni. Conte: nessun rispetto

Giunge dopo una lunga maratona notturna alla Camera il secondo e definitivo sì al disegno di legge sull’Autonomia. L’Aula di Montecitorio ha infatti licenziato il provvedimento con 172 sì 99 voti contrari e 1 astenuto. Ora l’Autonomia differenziata è legge. Nella sua dichiarazione di voto alla Camera la segretaria del Pd Elly Schlein ha detto: «Oggi si consuma il secondo atto di un vergognoso scambio fatto sulla pelle delle italiane e degli italiani. Ci avete tenuti qui tutta la notte, con quale urgenza? Lo abbiamo capito: quella di ottenere lo scalpo del sud e per un cinico baratto con la Lega. avete colpito la coesione del nostro paese».


La Camera

La Camera ha approvato l’articolo 5 del Ddl Autonomia con 170 voti a favore e 105 contrari. In precedenza a Montecitorio era arrivato il via libera per gli articoli 2, 3 e 4. La seduta fiume è stata sospesa e riprenderà sempre in nottata. L’approvazione della seduta fiume da parte della maggioranza dopo il mancato accordo tra i capigruppo era stata criticata dall’opposizione, che aveva parlato di sfregio al Parlamento. I leader sono presenti in Transatlantico. Tra loro c’è Giuseppe Conte, che all’agenzia di stampa Agi dice che «siamo ai limiti della forzatura del regolamento. La maggioranza vuole assolutamente portare a casa, per il ricatto incrociato tra le varie forze politiche, anche questa riforma. Quindi impongono tappe forzate con nessun rispetto dei diritti delle opposizioni». E non viene data la possibilità «visto che non parliamo di un decreto legge, di un confronto che avrebbe richiesto tempi più dilatati».


La seduta fiume

La seduta fiume è stata criticata anche dal Movimento 5 Stelle: «Avremmo voluto dibattere con serietà e serenità il ddL sull’autonomia differenziata, ma questo ci è stato impedito dalla maggioranza fin dall’esame in Commissione. Una maggioranza che con la decisione di contingentare i tempi di discussione e di approvare il provvedimento con il favore delle tenebre ha letteralmente violentato il Parlamento, una violenza squadrista che abbiamo visto anche nell’attacco a un nostro collega, che aveva la sola colpa di porgere una bandiera tricolore al ministro Calderoli. Per fortuna, i cittadini italiani capiranno perfettamente lo sfacelo che la maggioranza sta facendo ai danni del Paese».

La capogruppo del Pd alla Camera Chiara Brega ha parlato di forzature per imporre la dittatura della maggioranza: «L’aula della Camera sta esaminando senza alcun atteggiamento ostruzionistico delle opposizioni un ddl che non presenta alcuna urgenza e che, per di più, ha tempi di discussione contingentati. Si sta consumando nella notte, con il favore delle tenebre, uno sfregio alle istituzioni per la sola ragione di consumare uno scambio politico tra le forze di maggioranza, a danno dei cittadini e delle istituzioni. Ancora una prova di forza della destra che vuole imporre al parlamento una vera e propria dittatura della maggioranza».

Le opposizioni

Anche per Nicola Fratoianni di Avs si tratta dell’«ennesima forzatura del tutto inutile, un segno di arroganza». Perché «non c’è nessuna fretta non c’è un decreto che scade e i tempi sono contingentati. Noi come opposizioni avremo altri strumenti per opporci allo spacca-Italia, lo faremo fuori dal Parlamento. Siamo di fronte a un atteggiamento che rifiuta ogni forma di dialogo e di confronto».

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