Il vice procuratore e il cardiologo arrestati per violenza sessuale di gruppo a Lecce

Il procuratore si sarebbe finto medico per palpeggiare le pazienti insieme al dottore

Un medico cardiologo e un vice procuratore onorario sono stati arrestati e posti ai domiciliari a Lecce per violenza sessuale di gruppo. Il vice procuratore all’epoca dei fatti era in servizio nel capoluogo salentino. Il provvedimento è arrivato dopo l’emissione della misura cautelare da parte del tribunale del riesame di Napoli su richiesta della procura di Benevento. I due sono accusati del delitto di violenza sessuale di gruppo, aggravata per il medico beneventano che avrebbe agito come pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni con la partecipazione attiva del presunto complice, il viceprocuratore.


L’ospedale di Benevento

Secondo il racconto in un ospedale del territorio di Benevento si sarebbero verificati «atti fortemente intrusivi nella libertà sessuale delle ignare pazienti che venivano indotte a spogliarsi e a essere palpeggiate dal medico e dal viceprocuratore onorario qualificatosi quale collega del cardiologo». Le indagini sono partite dopo la trasmissione degli atti da parte della procura di Potenza. Durante un’altra indagine è emerso che il viceprocuratore onorario in servizio a Lecce, si sarebbe recato nell’ospedale campano e che durante le trasferte aveva l’abitudine di fingersi un professionista della sanità. In quelle occasioni, insieme al cardiologo, avrebbe compiuto atti di violenza sessuale e palpeggiamenti nei confronti di donne inconsapevoli sottoposte formalmente a visita medica.


Le foto e i video

La violenza sessuale è aggravata da altri reati come l’esercizio abusivo della professione medica, le interferenze illecite nella vita privata e la diffusione di immagini e video con contenuti sessualmente espliciti. La suprema Corte il 13 giugno scorso ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa degli indagati e ha accolto quello della Procura per i restanti capi. È divenuto così esecutivo il punto dell’ordinanza del tribunale di Napoli relativo alla misura dei domiciliari.

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