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Chi è Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo nemico di Papa Francesco a processo per scisma: le frasi su Covid, Trump e Putin

20 Giugno 2024 - 18:53 Redazione
L'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti rischia la scomunica «latae sententiae»

Carlo Maria Viganò è nato a Varese 83 anni fa. Arcivescovo, ha ricoperto ruoli apicali nelle gerarchie vaticane, fino alla rottura con Papa Francesco. È tra coloro che fece scoppiare lo scandalo Vatileaks: redasse il documento di 11 pagine in cui si accusava i vertici vaticani di aver ignorato la questione abusi sessuali di un cardinale statunitense. Il caso era quello di Theodore McCarrick. Il Corriere ricorda un soprannome che ha accompagnato la carriera di Viganò, ovvero lo «sterminatore di papi». Fu ordinato presbitero nel 1968. Poi, nel 1989, ricevette la nomina di Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa.

Dalla Nigeria agli Stati Uniti, passando per gli incarichi romani

Passarono tre anni e fu nominato da Papa Giovanni Paolo II nunzio apostolico in Nigeria e arcivescovo titolare di Ulpiana. Era il 1992. L’anno seguente, il pontefice in persona gli conferì l’ordinazione episcopale nella basilica di San Pietro, a Roma. Gli incarichi si susseguivano, passando dalla delega per le rappresentanze pontificie nella Segreteria di Stato della Santa Sede all’ufficio di segretario del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. A Viganò venne attribuita una gestione oculata della contabilità. Ma, contemporaneamente, crescevano le voci di attriti con le alte sfere vaticane. Nel 2011 fu inviato negli Stati Uniti per svolgere il ruolo di nunzio apostolico. Incarico che mantenne per cinque anni, fino alle dimissioni per raggiungimento del 75esimo anno di età.

I rapporti con Francesco e Benedetto XVI

Secondo il chiacchiericcio d’oltretevere, Papa Francesco avrebbe insistito affinché Viganò, dopo il rientro dagli Stati Uniti, riparasse su Varese e mantenesse le distanze da Roma. Anche con il predecessore, Papa Benedetto XVI, i rapporti non erano buoni. Sempre il Corriere racconta che Viganò abbia lavorato a favorire, per il dopo Francesco, l’ascesa al soglio pontificio di un Papa più conservatore. Oggi, 20 giugno, è arrivata la notizia di una sua convocazione presso il Dicastero per la dottrina della fede. Sull’arcivescovo pende l’accusa di delitto di scisma.

La notizia del processo e la reazione dell’arcivescovo

Il processo extragiudiziale potrebbe portare a una delle pene più gravi: la scomunica latae sententiae. Viganò, secondo gli accusatori, si sarebbe macchiato – attraverso molteplici affermazioni pubbliche – di «una negazione della legittimità di Papa Francesco, una rottura della comunione con lui e del rifiuto del Concilio Vaticano II». Dal suo canto, Viganò ritiene un onore queste accuse: «Nessun cattolico degno di questo nome può essere in comunione con questa “chiesa bergogliana”».

Le discusse esternazioni di Viganò

Negli ultimi tempi, Viganò è stato al centro di diverse polemiche mediatiche per i suoi interventi estranei alle faccende ecclesiastiche. Ad esempio, verso il finire dell’emergenza Coronavirus, parlò di «psico-pandemia». E criticò «i media di regime» per aver «taciuto sistematicamente» sul fatto che «ci hanno ingannato per quasi due anni raccontandoci cose che non corrispondevano alla realtà». Arrivò a dire che «uccidevano deliberatamente i contagiati per farci accettare mascherine, lockdown, coprifuoco».

Gli endorsement a Trump e a Putin

Riguardo all’aggressione russa in Ucraina, poi, Viagnò si schierò a sostegno di Vladimir Putin. Anche Donald Trump ricevette l’endorsement dall’arcivescovo. Ancora, in un afflato sovranista, Viganò criticò persino la Nato: «Non sono gli Ucraini che dovrebbero entrare nell’Unione Europea o nella Nato, ma gli altri Stati che dovrebbero finalmente avere un sussulto di orgoglio e di coraggio e uscirne, scrollando da sé questo giogo detestabile e ritrovando la propria indipendenza, la propria sovranità, la propria identità, la propria fede».

Foto di anteprima: Flickr | Roman Catholic Archdiocese of Boston

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