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Ancora non ufficiali gli eletti alle Europee, Crosetto all’attacco: «Vergogna colpa del Comune di Roma». L’assessore: «Conferma di non sapere»

20 Giugno 2024 - 19:02 Redazione
guido crosetto armi italiane ucraina russia
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Continua il botta e risposta tra il ministro della Difesa e il Comune di Roma sui ritardi dei dati di 78 sezioni elettorali che tanno bloccando tutto il processo di nomina degli eletti alle Europee

«Voi sapete che non abbiamo ancora i nomi degli eletti italiani in Europa?» scrive il ministro della Difesa Guido Crosetto, che torna allo scontro con il Comune di Roma sul caso delle 78 sezioni elettorali il cui spoglio è ancora ignoto. Su X il ministro attacca il Campidoglio per quel ritardo sulla trasmissione dei dati che ormai dura dallo scorso 9 giugno: «Non li abbiamo, non siamo stati ancora in grado di comunicarli e ufficializzarli. Per colpa del Comune di Roma. O meglio di problemi tecnici che si sono verificati a Roma». Crosetto risponde quindi al commento dell’assessore comunale di Roma Andrea Catarci, che aveva lo aveva definito assieme al ministro Matteo Piantedosi «irritanti e infidi», scaricando sul Viminale la responsabilità: «E cosa pensa bene di fare l’assessore responsabile politico di questo disastro, un tale Andrea Catarci? – continua Crosetto – Attacca me e Piantedosi perché abbiamo detto che è una vergogna. Un classico modo di fare politica di persone cui non interessa fare bene ma raccontare storie per conservare il potere».

E non si è fatta attendere la replica dell’assessore romano Catarci, che interviene duro contro Crosetto: «Conferma di non sapere che la proclamazione degli eletti viene fatta dalla Corte di Cassazione dopo aver ricevuto i materiali dagli Uffici elettorali dei Tribunali e non dai portali informativi di Roma Capitale o del Ministero degli Interni, che trattano unicamente dati ufficiosi. Sulla base di questa sua erronea convinzione continua ad ascrivere un presunto ritardo in tale proclamazione a Roma Capitale: cosa falsa».

Catarci quindi prova a riepilogare la vicenda, provando ad allontanare ogni responsabilità dagli uffici della Capitale: «Lo ribadiamo ancora una volta per il Ministro: l’Ufficio elettorale del Tribunale di Roma si è regolarmente insediato martedì 11 giugno alle 14, trovando perfettamente idonea la documentazione predisposta da Roma Capitale e operando nei tempi e nei modi previsti dal proprio cronoprogramma. I disguidi di ordine tecnico-informatico, che Roma Capitale ha deciso immediatamente di verificare istituendo una Commissione ad hoc, avrebbero suggerito a tutti, e ancora di più ad importanti attori istituzionali, di astenersi dal rilascio di dichiarazioni intempestive. Davvero il silenzio sarebbe stato la scelta più opportuna. Tanto più che Roma Capitale nei giorni immediatamente successivi è accorsa con uomini e mezzi informatici in aiuto del Ministero della Giustizia, e quindi del governo di cui fa parte lo stesso Crosetto, che a sua volta riscontrava problemi ai propri sistemi tecnologici. Parlare senza conoscere i fatti è sempre poco lungimirante – conclude – Con questo ulteriore chiarimento auspichiamo di porre fine alle banali strumentalizzazioni di questi giorni».

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