Netanyahu e la «guerra di civiltà» contro Hamas a Gaza: «Così difendiamo anche l’Europa»

Il primo ministro israeliano: l’Iran è il pericolo, possono colpire le capitali europee

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu dice che a Gaza è in atto una guerra «di civiltà» contro Hamas. E che Israele così difende dall’Iran anche l’Unione Europea. E aggiunge che il conflitto «può finire domani se si arrendono senza condizioni e se rilasciano gli ostaggi». Poi spiega a che punto sono le trattative per la tregua: «Abbiamo accettato un cessate il fuoco temporaneo, per liberare gli ostaggi. Hamas si rifiuta di accettarlo perché esige un cessate il fuoco permanente che lascerà quei terroristi padroni di Gaza, pronti a reiterare massacri come quello del 7 ottobre 2023. Nessun governo responsabile lo accetterebbe. Oggi tutti riconoscono che sono Sinwar e i dirigenti di Hamas a ostacolare un accordo».


Il mandato d’arresto

In un’intervista a Repubblica Netanyahu parla anche del mandato d’arresto spiccato dalla Corte Penale Internazionale nei suoi confronti: «La mia reazione è la stessa di numerosi dirigenti, in particolare del presidente degli Stati Uniti, che hanno detto che è scandaloso. La richiesta del procuratore è doppiamente sbagliata. Parte dal presupposto di una falsa simmetria tra i dirigenti di Israele, eletti democraticamente e che combattono una guerra giusta con mezzi legittimi, e Hamas, l’organizzazione terrorista e genocida. È come se la Cpi avesse portato sullo stesso banco degli imputati Churchill, de Gaulle e i gerarchi nazisti, o George W. Bush e Bin Laden».


E poi: «In secondo luogo, il procuratore accusa Israele di prendere di mira di proposito i civili. Israele fa esattamente il contrario. Tsahal ha preso provvedimenti che nessun esercito contemporaneo ha mai adottato nei combattimenti urbani per limitare le vittime collaterali: invia sms, lancia volantini ai civili nelle zone che saranno coinvolte per chiedere loro di abbandonarle, compromettendo l’effetto sorpresa. Grazie a tutto questo, il rapporto tra civili uccisi e combattenti – più o meno alla pari – è il più basso delle guerre contemporanee, mentre Hamas usa i civili come scudi umani».

La popolazione di Gaza affamata

Anche l’accusa di affamare la popolazione di Gaza secondo il premier israeliano è una calunnia: «Dall’inizio della guerra abbiamo consentito l’ingresso nella Striscia di Gaza a 25.500 camion con mezzo milione di tonnellate di cibo e medicine. Abbiamo asfaltato nuove strade e aperto ai camion nuovi valichi di frontiera. Abbiamo autorizzato lanci di aiuti umanitari con i paracadute e permesso la realizzazione di accessi marittimi. Grazie alla nostra politica, il prezzo delle derrate alimentari a Gaza è sceso dell’80%». E ancora: «Se si permette al terrorismo di conseguire successi da qualche parte, si diffonderà ovunque. Occorre che voi Occidentali capiate bene che questa è una guerra di civiltà. Israele è in prima linea. La sua vittoria contro il terrorismo sarà anche la vostra».

L’Iran

Poi punta il dito sull’Iran, pericolo anche per l’Occidente: «L’ayatollah Khamenei non smette di ripeterlo. Il contenimento iraniano inizia da una vittoria a Gaza. Dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per impedire agli iraniani di entrare in possesso dell’atomica. Se l’ottenessero, stravolgerebbero il Medio Oriente e poi l’Europa. Sviluppano infatti missili balistici per poter prendere di mira un giorno le capitali occidentali, Washington inclusa. Hanno già missili capaci di colpire Israele».

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