Tonino Lamborghini e la presunta figlia Flavia Borzone: «È cosa sporca che salti fuori dopo 35 anni: avrà solo noccioline»
Una conferenza stampa convocata nel museo Ferruccio Lamborghini, a Funo di Argelato, in provincia di Bologna. Oggi, 20 giugno, non si parla di automobili. Il figlio del fondatore della casa automobilistica – oggi proprietà di Audi – ha chiamato i giornalisti per parlare del caso della presunta figlia, Flavia Borzone. L’imprenditore Tonino Lamborghini non la riconosce come sua figlia e la questione è finita persino in tribunale. Tre giorni fa, la 36enne napoletana è stata assolta dall’accusa di diffamazione, mentre sua madre, Rosalba Colosimo, è stata condannata a una multa di mille euro. L’imprenditore le aveva querelate dopo che le due, in una serie di interviste, avevano esortato l’uomo a riconoscere la paternità di Borzone. Tornando ad oggi, Lamborghini ha voluto commentare la vicenda: «La vivo male, perché tocca la mia famiglia. Io di guerre ne ho fatte tante, ma non la mia famiglia».
L’edizione bolognese di Repubblica riporta i passaggi salienti della conferenza stampa. Lamborghini ha ammesso di aver avuto una relazione con la madre di Borzone negli anni ’80, ma caratterizzata da «pochissimi e saltuari rapporti intimi» quando era ancora celibe. La donna, ha detto lui, «si appoggiava ogni tanto in casa mia a Bologna e poi tornava dal marito». A domanda specifica, ovvero se Borzone sia sua figlia oppure no, l’imprenditore ha risposto: «Che io sappia no. Chi vivrà vedrà, io mi batterò per la verità fino all’ultimo. Se mi proponessero di fare il test del Dna aprioristicamente dico di no, perché ho avuto tante donne, prima di mia moglie. Se dovessi rendermi disponibile a tutte quelle che pensano di dire “questa è tua figlia”… no». Il fatto che le due donne siano saltate fuori «dopo 35 anni», ha aggiunto, «è un po’ sporca». Il sottotesto è che le due abbiano sollevato il polverone per «la ricerca di notorietà e per ragioni economiche legate alla futura eredità».
Il fatto più grave è che la vicenda abbia scombussolato la tranquillità della sua famiglia, ha sottolineato Lamborghini. E ha ricordato due contatti avuti con Borzone e sua madre. Quello del 2019, quando «la signorina Flavia nel febbraio 2019 salì una volta in macchina mia chiedendomi di fare un test del dna. Ho risposto che non ci pensavo nemmeno e mi ha preso una bottiglia d’acqua con l’intenzione di fare il test, la agitava da lontano. Ma non abbiamo mai saputo niente». Fino all’intervista dell’ottobre del 2019. E poi la telefonata del 2015, quando le due hanno chiamato la moglie di Lamborghini per raccontare la loro versione. «Ma stiamo scherzando?Hanno buttato per aria una famiglia». Anche Elettra Lamborghini, la più celebre dei figli dell’imprenditore, «è incazzata come una iena».
E ha concluso con toni durissimi: «Queste sono convinte un giorno di diventare miliardarie, ma non stanno mica così le cose, forse qualche nocciolina l’avranno, ma io ho una moglie, dei figli. Pensano solo alla notorietà, se la notizia la porti a vari giornali tiri fuori 30, 40, 50 mila euro. Per loro è oro che cola». E ancora: «Ma vi rendete conto cosa si fa per danaro? Si rinnega un padre, chi ti ha cambiato i pannolini, ti ha portato a scuola, ti ha portato in vacanza suonando la chitarra e vendendo i quadri per le strade di Napoli, sperando che poi alla mia morte questa erediti? Sono indignato. E poi il povero padre, che anche lui per danaro accetta e ammette di essere cornuto, contento e patentato? E accetta di sottoporsi al test? Io non mi rassegno ai clamori pubblicitari e intendo far valere fino in fondo i miei diritti, fondati sulla stabilità degli stati familiari in tutti gli ordinamenti europei. A tal fine mi avvarrò di tutti i mezzi legali disponibili».
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