Il boato sulla costa toscana non è stato né un terremoto né un jet: «Evento originato in aria»

La spiegazione dell’Ingv e l’ipotesi di un bolide che ha attraversato l’atmosfera

Hanno pensato subito a un terremoto le migliaia di persone che, intorno alle 16.30 di oggi – 20 giugno – hanno sentito un boato lungo la costa toscana. Dalla Versilia all’Argentario, sui social si è diffusa la convinzione che il sisma avesse avuto origine all’Isola d’Elba. Descrizioni di case che hanno tremato, il tintinnare delle finestre e la paura che ha portato la gente a uscire in strada. Anche le istituzioni, in un primo momento, si sono allertate per un terremoto. Poi si è puntato il dito verso la base militare degli Eurofighter, a Grosseto, credendo che un jet avesse superato il muro del suono. L’ipotesi non ha retto a lungo: troppo vasta l’area in cui il boato è stato percepito per provenire da un solo aereo. Allora, di cosa si è trattato?


La spiegazione più plausibile è stata diramata dall’Istituto geofisico Toscano-Fondazione Parsec, che ha incrociato i dati con quelli dell’Ingv e dell’Università di Firenze. Riporta la Nazione: «Alle 16.29, la stazione sismo-acustica installata al campo sportivo di Seccheto – Campo nell’Elba – ha registrato un segnale sismo acustico fortissimo». Una sorta di ondata di energia che si è liberata nell’atmosfera, proveniente a Sud dell’Isola di Montecristo. «La velocità apparente è all’incirca stabile sui 400 metri al secondo per tutta la durata del segnale, per poi diminuire indicando un allontanamento della sorgente». Il segnale registrato ha un’ampiezza dieci volte più grande rispetto agli eventi registrati in precedenza, «tanto da saturare i sensori infrasonici e produrre un segnale sismico registrato sia all’Elba che sulle stazioni della rete nazionale dell’Ingv fino alla Valle d’Aosta», scrive il giornale toscano.


E quindi, dovrebbe essersi trattato di un bolide, cioè un corpo celeste che è entrato nell’atmosfera terrestre e si è disintegrato. Anche l’Ingv, sul suo sito internet, ha ricondotto il boato a un «evento originato in aria». Dall’istituto hanno rimarcato che «il segnale è evidente, ma non si tratta di un segnale sismico, quindi non è un terremoto. Non è immediato identificare l’origine del segnale: a un’indagine preliminare le onde rivelano una velocità apparente (circa 400 m/s) che è molto più bassa di quella tipica di un’onda che si propaga nella crosta terrestre. In aria, le onde viaggiano alla velocità del suono, circa 340 m/s (0.34 km/s), mentre nelle rocce le velocità delle onde P sono di alcuni km/s, tipicamente 5-6 km/s nella crosta e oltre 8 km/s nel mantello. Al momento, l’ipotesi più probabile è che sia un evento originato in aria».

Foto in copertina: Wikimedia | Mjobling

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