Salis difesa dai leader Avs, Fratoianni: «La lotta per la casa non sia considerata reato». L’Aler: «La richiesta d’indennità? Atto dovuto»
«Ilaria Salis rivendica la militanza nel movimento di lotta per il diritto alla casa? Mi ritrovo nelle battaglie per questo diritto, anche nelle occupazioni». Con queste parole, Nicola Fratoianni prende le difese della neo-eurodeputata di Avs che oggi, venerdì 21 giugno, ha risposto per la prima volta alle accuse sull’occupazione di una casa popolare a Milano. «Questo movimento ha posto un problema, ossia la negazione del diritto all’abitare: rivendicare questo diritto deve essere superiore anche rispetto alla speculazione – ha aggiunto Fratoianni -. Viviamo in un Paese in cui la negazione dei diritti universali e fondamentali è diventata la norma, ci siamo abituati a tutto questo. E in nome di questa abitudine, ogni forma di ribellione è ricondotta nel circuito del penale, del reato. Mentre io penso – ha concluso il leader di Avs – che chi si batte, anche con modalità come queste, per porre e per risolvere un problema, andrebbe considerato in altro modo». Dello stesso tono il commento di Angelo Bonelli, secondo il quale il post di Salis di oggi oltre a «far chiarezza», è «indirizzato a chi, attivando una incredibile macchina del fango, le ha rivolto accuse costruite ad arte a due giorni dal voto. Questi smemorati hanno dimenticato di dire che in questo paese il tema del diritto alla casa, soprattutto dei più giovani, è un tema che, in questi ultimi anni, è stato trascurato da tutti i governi», si legge nella nota. Perciò Alleanza Verdi e Sinistra si augura «che da parte di quegli stessi giornali di smemorati, che hanno lanciato queste accuse a Ilaria Salis, possa partire una bella campagna contro i deputati assenteisti che percepiscono lauti stipendi senza mai andare in Parlamento. A partire dal loro editore». Nel post su Instagram, l’eurodeputata aveva rivendicato «con orgoglio» di essere stata «militante del movimento di lotta per la casa» e ribadito, inoltre, di voler continuare a sostenere quella causa ora che è stata eletta al Parlamento europeo.
Aler: «La richiesta di indennità a Salis è un atto dovuto»
Nel frattempo, l’Aler di Milano ha replicato alle critiche di Salis per il credito di 90mila euro che l’agenzia regionale che gestisce gli alloggi popolari reclama nei suoi confronti per una «presunta occupazione» e questo «basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno» senza ulteriori controlli nei 16 anni successivi «per verificare la mia presenza». Secondo l’Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale «la quantificazione e la richiesta di una indennità non è una opzione ma un atto dovuto di buona amministrazione». La richiesta «del recupero sulla sua indennità di europarlamentare così come il contrasto all’abusivismo, sancito anche da protocolli operativi con la Prefettura, è un preciso compito istituzionale dell’Aler di Milano demandato all’Ente dalla Regione Lombardia, perché chi occupa una casa toglie un diritto a chi è in graduatoria e l’attende rispettando le regole». «L’Ente – prosegue Aler in una nota – ha dato mandato agli avvocati di valutare se il tenore delle suggestioni personali dell’interessata diffuse dai media odiernamente possano integrare profili lesivi o diffamatori della propria immagine e reputazione».
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