Pierpaolo Bodini, il 18enne morto schiacciato da una seminatrice a Lodi: «Era in regola, fa ancora più rabbia»

“Bodo” adorava il lavoro nei campi e aveva lasciato la scuola per lavorare come apprendista

Si chiamava Pierpaolo Bodini il 18enne morto schiacciato da un macchinario agricolo a Lodi. Lavorava nell’azienda Bassanelli, dove era entrato appena maggiorenne. Era soprannominato “Bodo” e sui suoi profili social postava video con le macchine che solcavano i campi. Aveva lasciato l’istituto agrario Tosi di Codogno per andare a lavorare. Era stato assunto come apprendista. La seminatrice che l’ha ucciso ieri era ferma dall’autunno. Toccava a lui riavviarla. Per questo si era sdraiato a terra mentre il collega ventenne si era sistemato al posto di guida. «Una normale manovra di manutenzione, ma la macchina era pronta», dice Giampaolo Madonini a Repubblica. E invece un perno ha ceduto e un’ala è caduta sulla testa del 18enne che è morto sul colpo.


«Aveva la fortuna di amare il suo lavoro, Pierpaolo era così», raccontano i familiari. La procura di Lodi guidata da Maurizio Romanelli ha sequestrato la seminatrice. Il suo collega ventenne è in stato di shock ed è stato ricoverato. Per ora non ci sono iscritti sul registro degli indagati. Mentre Antonello Risoli, dirigente scolastico dell’istituto frequentato da Bodo, riflette: «Avevamo parlato con la sua famiglia e provato a far capire che il diploma è comunque importante, ma Pierpaolo è sempre stato così. Appassionato di terra, di trattori, di tecniche agricole. Sognava di lavorare e non appena ne ha avuto l’occasione è andato. Era la vita che aveva scelto. Così giovane… Mi viene da pensare che, a differenza di quel ragazzo morto a Latina, Pierpaolo era in regola. E non so cosa mi fa più rabbia». La giovane sindaca Oriana Ghidotti lo ricorda: «Diciott’anni e fare questa vita non è da tutti, è una scelta consapevole, mi fa ancora più rabbia».


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