Il ciclista Andrea Piccolo cacciato dal suo team, l’accusa di doping: «Trovato con l’ormone della crescita alla dogana»

In un messaggio inviato al suo team manager, il ciclista 23enne avrebbe ammesso di aver portato dalla Colombia dei farmaci «che non voglio nominare»

Il ciclista milanese Andrea Piccolo è stato licenziato in tronco dalla sua squadra, la Ef Education-EasyPost, tra le più importanti del panorama delle due ruote. Il 23enne sarebbe stato fermato alla dogana aeroportuale con delle confezioni di ormone della crescita, sostanza particolarmente proibita per i professionisti del ciclismo e di cui ormai non c’erano state più tracce da anni. Piccolo aveva nascosto le confezioni nella sua automobile, come riporta il Corriere della Sera, secondo cui la vicenda risale a qualche giorno fa. Ora la decisione del team manager Ef Vaughters, a cui Piccolo ha risposto con un messaggio in spagnolo riportato dal sito escapecollective.com: «Jonathan ti parlo sinceramente perché ho già perso tutto e ne sono consapevole. Ho portato quattro farmaci dalla Colombia che non voglio nominare, voglio assumermi la responsabilità di questo fatto. Me li hanno trovati e sequestrati all’aeroporto».


Maglia rossa di leader alla Vuelta 2023, Piccolo era considerato uno dei ciclisti più promettenti nell’ambiente azzurro. Dal comunicato del team è emerso che già durante il Giro d’Italia, Piccolo era stato sospeso senza stipendio da tutte le competizioni della squadra. Ma la sanzione non era mai stata rivelata in pubblico. L’accusa in quel caso era stata di «utilizzo di farmaci per stimolare il sonno, non vietati ma usati senza avvertire il medico sociale e quindi violando il regolamento interno». Piccolo era atteso domani 23 giugno i Campionati italiani Assoluti di Firenze. Inevitabile per lui un procedimento penale.


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