La difesa di Daxter, rapper arrestato per spaccio: «A Milano la vita costa troppo». La giudice: «Potevi lavorare»
Eraldo Cekrezi, ovvero il rapper Daxter, è stato arrestato per spaccio di cocaina a Milano. Gli agenti si sono insospettiti per la sua auto parcheggiata in doppia fila in via della Moscova. Daxter è stato trovato con 19 dosi di cocaina per un totale di 16,5 grammi e 2 mila euro in contanti. E ieri nell’udienza per direttissima ha spiegato perché lo ha fatto: «Non sapevo dove sbattere la testa. Le spese sono tante. Ero disperato. Per questo mi sono messo a fare un’attività che non avrei mai pensato di fare». La giudice Valeria Recaneschi ha convalidato l’arresto e gli ha anche risposto durante l’udienza: «Si può anche andare a lavorare». Daxter ha detto di aver cominciato a spacciare cinque o sei mesi fa, quando si è trovato senza soldi.
Paderno Dugnano
Lui, di origine albanese, vive da due anni a Paderno Dugnano: «Sono venuto a Milano per fare musica. La trap va di moda adesso. Avevo firmato qualche contratto, ma ci sono spese esagerate». Prima di cominciare a spacciare aveva pubblicato alcuni singoli: «Un contratto musicale può valere 10 mila euro. Per un po’ con quei soldi ci vivi. Ma perché si rinnovi l’accordo è necessario lasciare nuove canzoni all’etichetta». Ora ha ricevuto una misura cautelare: non potrà più frequentare la provincia di Milano. «Si faccia ospitare dai genitori in Umbria», l’ha invitato la giudice. La prossima udienza è fissata per il 16 settembre. Daxter potrà chiedere di tornare a Milano.