Annullata la condanna a morte per il rapper Toomaj Salehi, la decisione della Corte suprema iraniana

Il 33enne era finito in carcere per i testi delle sue canzoni che ridicolizzano le politiche del regime iraniano

La condanna a morte del rapper iraniano Toomaj Salehi è stata annullata dalla Corte suprema dell’Iran. Lo ha annunciato il suo avvocato, Amir Raisian, spiegando che adesso si andrà incontro ad un nuovo processo. L’artista, 33 anni, deve rispondere delle accuse di «corruzione sulla Terra», ovvero la violazione delle leggi della Sharia, in Iran punita con la pena di morte. Nei suoi testi, infatti, il rapper ridicolizzava le politiche del regime iraniano, i suoi sostenitori all’estero e quanti, a suo giudizio, ignorano l’oppressione del popolo iraniano. Denunciava inoltre la corruzione all’interno del regime. Era, infine, un sostenitore delle proteste anti-sistema scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini.


L’avvocato Amir Raisian ha puntualizzato che, secondo la sezione 39 della Corte Suprema, il caso sarà rinviato ad un altro tribunale per un riesame. «La Corte Suprema ha anche annunciato che la precedente condanna a sei anni e tre mesi di carcere di Salehi non era stata legale, a causa dell’esistenza di altre sentenze», ha aggiunto Raisian.


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