Il piano di Filippo Turetta per uccidere Giulia Cecchettin, l’elenco shock sul cellulare: il pieno all’auto, la spugna bagnata, il coltello
«Fare il pieno, controllare sportelli, ferramenta, lacci di scarpe, calzini, sacchetti immondizia, nastro adesivo, legare sopra caviglie e sopra ginocchia, spugna bagnata in bocca, coltello». Filippo Turetta avrebbe pensato come anticipo a come uccidere Giulia Cecchettin. Almeno, così sembrerebbe dall’elenco – mostrato dalla trasmissione Quarto Grado – ritrovato sul cellulare del 22enne. Una lista di oggetti da procurarsi e azioni da compiere. Che lo stesso Turetta, nell’interrogatorio dello scorso dicembre, avrebbe descritto davanti al pubblico ministero di Venezia Andrea Petroni. Ma con delle sfumature diverse.
Dai racconti fatti dal ragazzo dopo l’arresto, l’assassinio di Cecchettin sarebbe sembrato quasi improvvisato. Un’azione immediata, senza quella premeditazione che potrebbe costare l’ergastolo a Turetta. Ad esempio, «lo scotch lo avevo comprato poco prima, lo portavo in auto per attaccare qualsiasi cosa». I coltelli? «Li ho presi dalla cucina di casa mia, li avevo messi in macchina perché avevo anche avuto pensieri suicidi». L’elenco trovato sul telefonino, però, sembra restituire tutt’altra dinamica. A cominciare dalla «spugna bagnata in bocca». Oppure la «cartina» della zona, per evitare di usare il navigatore. Fino a quattro ore prima di incontrare Cecchettin, Turetta ha aggiornato la lista aggiungendo le spunte verdi accanto alle cose già fatte o procurate. L’ultimo tick è stato inserito accanto alla parola «coltello».
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