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Scatta la scorta sotto casa per gli assessori di Bologna, le minacce di morte per il cantiere di una scuola – Il video

23 Giugno 2024 - 11:11 Redazione
Otto alberi sono stati abbattuti al parco don Bosco di Bologna per il cantiere di una nuova scuola e la realizzazione della prima linea di tram. Dopo le proteste, sui muri della zona fiera sono apparse minacce di morte che hanno fatto scattare una prima sorveglianza dinamica per gli amministratori

Aumenta il cordone di sicurezza su alcuni assessori del Comune di Bologna, dopo che sui muri della zona fiera sono apparse scritte con minacce di morte nei confronti degli amministratori. La prefettura ha disposto una prima forma di protezione, con una vigilanza radiocollegata sotto casa degli amministratori coinvolti e negli uffici del Comune. Al Corriere dei Bologna, il prefetto Attilio Visconti ha assicurato che non verrà sottovalutato nulla: «Tutto ciò che allarma gli amministratori richiede il nostro intervento con misure più o meno stringenti».

Tra le scritte con vernice nera apparse nelle ultime ore ce n’è una indirizzata all’assessore ai Lavori Pubblici, Simone Borsari, sotto accusa per il cantiere della prima linea di tram e di una pista ciclabile. A lui era dedicata la scritta: «Borsari muori male». Per quei lavori ci sono state dure proteste al parco Don Bosco, dove gli operai hanno il compito di tagliare degli alberi che si trovano nella zona in cui dovrà essere costruito anche una nuova scuola. In quell’occasione due attivisti avevano deciso di arrampicarsi sugli alberi per impedirne l’abbattimento. Alle proteste avevano partecipato attivisti del Comitato Besta e secondo la Digos anche membri del movimento anarchico. Durante l’arresto di un ragazzo, sono scoppiati gli scontri tra manifestanti e la polizia, mentre gli otto alberi sono stati abbattuti.

Come riporta il Resto del Carlino, dal Comune spiegano che queste minacce sono solo l’ultimo episodio emerso: «Non è la prima volta che vengono rinvenute scritte minacciose sotto casa di assessori della Giunta, riconducibili agli stessi mondi legati alla protesta contro la nuova scuola Besta – spiegano le fonti comunali – In altre occasioni, gli interessati e l’amministrazione hanno ritenuto di denunciare la cosa solo alle autorità competenti, senza darne notizia».

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