Trovato un corpo nel fiume Natisone, il sindaco conferma: «È quello di Cristian Molnar». La scoperta in una grotta sommersa

Le ricerche si sono concentrate nelle forre e, dopo tre settimane, sono state facilitate dall’abbassamento del livello dell’acqua

È stato individuato in una forra, una delle grotte sommerse del fiume Natisone, non distante da dove erano stati recuperati i corpi delle due amiche Patrizia Cormos, di 20 anni, e Bianca Doros, di 23 anni. Manca solo la conferma ufficiale, nonostante il sindaco di Premariacco Michele De Sabata ha già fatto suonare le campane a lutto, ma quello ritrovato nel primo pomeriggio di domenica 23 giugno dovrebbe essere il corpo di Cristian Molnar, scomparso ormai tre settimane fa insieme alle altre due giovani vittime. «Il corpo di Cristian Molnar era sott’acqua, in una zona che era stata battuta diverse volte in queste settimane. È quasi impossibile entrare in quei posti, in quelle forre, quando l’acqua ha certe portate», ha spiegato il primo cittadino del comune in provincia di Udine ricostruendo le difficoltà delle operazioni di ricerca. E anche la famiglia del giovane ha preso atto del ritrovamento: «Questo è il momento del dolore», ha detto l’avvocato Gaetano Longhi, «la famiglia finalmente potrà avere un corpo su cui piangere e, chiusa nel proprio dolore, non intende fare nessuna dichiarazione, nessun commento, se non ringraziare le autorità italiane che, in questi giorni, in maniera indefessa, non hanno mai smesso di cercare Cristian e che, dopo tante fatiche, sono riusciti in questa difficilissima impresa».


Dove è stato trovato il corpo di Cristian Molnar

«Era sotto un enorme sasso, all’interno di una galleria coperto anche da legname: finalmente questi straordinari pompieri sono riusciti a notare qualcosa sott’acqua, dov’è sempre rimasto fino ad oggi», ha aggiunto De Sabata. Gli operatori della Protezione civile e dei Vigili del fuoco sono riusciti a individuare il corpo grazie al calo del livello dell’acqua, che nelle ultime ore ha reso meno complicate le operazioni di ricerca. La macchina dei soccorsi si era concentrata principalmente lungo le sponde del fiume, fino alla confluenza con il Torre. Erano state invece sospese le ricerche subacquee, oltre che quelle di navigazione e di perlustrazione aerea. Il corpo del 25enne è stato recuperato in una pozza, non molto lontana dai punti in cui erano state trovate le altre due ragazze. «L’abbiamo trovato poco più a valle del punto dove i tre ragazzi sono stati trascinati», ha spiegato il responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vvff Luca Cari, «e ora è in corso il recupero da parte dei nostri uomini».


L’indagine

Sulla vicenda dei tre ragazzi morti nel Natisone, la procura di Udine ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo. Un’inchiesta avviata contro ignoti, necessaria per ricostruire la catena di eventi avvenuta da quando è partito l’allarme dal cellulare di uno dei tre ragazzi. E quindi come si sono svolti i soccorsi. L’avvocato che assiste la famiglia Molnar, Gaetano Laghi, aveva da subito puntato il dito sui ritardi con cui erano partiti gli elicotteri: «Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente – aveva detto il legale – ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori».

La piena durante la gita e il panico

I tre ragazzi erano andati sul greto del Natisone per scattare alcune foto il 31 maggio scorso quando, a causa delle intense precipitazioni dei giorni precedenti, il livello delle acque del Natisone è rapidamente salito. Fino a quando i ragazzi, stretti in un abbraccio, non sono stati travolti. Da allora non si sono mai interrotte le ricerche e dapprima sono stati trovati i corpi delle due ragazze, e soltanto oggi quello del giovane romeno, residente in Austria. Con modalità e con numero di soccorritori e di corpi e mezzi impegnati, le ricerche erano in corso anche questa mattina. L’abbassamento del livello delle acque di questi ultimi giorni ha consentito il ritrovamento.

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