Strage di Cadore, per i parenti delle vittime risarcimento milionario. Angelika Hutter assente in aula

La 33enne tedesca si trova in regime cautelare presso la Comunità terapeutica residenziale protetta “Casa don Giuseppe Girelli”. L’udienza è stata rimandata

Nella mattina di ieri, 22 giugno, nel tribunale di Belluno avrebbe dovuto tenersi l’udienza preliminare nel processo per cui è indagata Angelika Hutter, che lo scorso 6 luglio ha travolto e ucciso una famiglia in vacanza a Santo Stefano di Cadore. Nell’incidente ha perso la vita Marco Antonello, 47 anni, Maria Grazia Zunin, 64 anni, e il piccolo Mattia di soli due anni. Pertanto Hutter è accusata di omicidio stradale plurimo. L’udienza di ieri è stata annullata per un vizio formale nella notifica telematica. Tuttavia, è emersa una novità, come scrive il Messaggero: l’avvocato Berardi avrebbe depositato in sede giudiziaria la quietanza di pagamento a favore dei famigliari delle vittime. La somma è pari a 3,5 milioni di euro. E sarebbe stata versata da Allianz, la compagnia cui era assicurata l’Audi A3 presa a noleggio dalla Hutter in Germania.


Il processo

Adesso la 33enne tedesca si trova in regime di custodia cautelare alla Comunità terapeutica residenziale protetta “Casa don Giuseppe Girelli” a Ronco all’Adige (Verona): ieri non si era presentata in aula. L’esito della perizia psichiatrica ha confermato la sua parziale incapacità di intendere e di volere. Dopo aver trascorso un periodo alla Giudecca, il carcere femminile di Venezia, Hutter starebbe seguendo una terapia che migliora le sue condizioni di salute mentale. In attesa della fissazione di una data per l’udienza rimandata (potrebbe andare a finire a settembre, considerata la pausa di agosto), l’avvocato Triolo ha paventato la possibilità di chiedere il rito alternativo. Ovvero un patteggiamento che consideri il quadro clinico della sua assistita. Il fatto che il risarcimento sia già stato corrisposto, comunque, può costituire un’attenuante.


Versioni a confronto

Non è chiaro cosa portò quel giorno al tragico incidente. Lei ha parlato di un possibile «problema tecnico» ai freni dell’auto, mentre il pm Simone Marcon, che ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio, ha sostenuto che Hutter perse il controllo dell’auto «per colpa». I due sopravvissuti all’incidente, Elena Potente e Rocco Antonello, hanno rincarato la dose: «L’eccessiva velocità, determinante per le conseguenze terribili della tragedia, non dipende da “fattori terzi”. È inaccettabile addurre come alibi un gusto, e l’iniziale “disinteresse” pesa come un macigno: troppo facile provare rimorso adesso». Il riferimento, dal loro punto di vista, è alla «condotta tenuta nell’immediatezza dell’incidente dalla donna, che si è letteralmente disinteressata di tutto, chiudendosi nel silenzio, come se nulla fosse accaduto».

Leggi anche: