L’App store di Apple sotto accusa dell’Ue: «Viola le regole del mercato». Parte una nuova indagine

Nel frattempo, la Apple ha annunciato che la sua Intelligenza Artificiale non arriverà presto in Europa (a causa delle stringenti regole imposte da Bruxelles)

Ancora attriti tra Apple e l’Unione Europea. Da un lato la big tech, solo qualche giorno fa, aveva annunciato che la sua Intelligenza Artificiale non arriverà presto in Europa (a causa delle stringenti regole imposte da Bruxelles). Dall’altro, la Commissione Ue ha reso nota una nuova indagine nei confronti dell’azienda. La Commissione Europea, infatti, ha formulato un’opinione preliminare riguardo le regole dell’App Store. Stabilendo che violano il Digital Markets Act (Dma), dal momento che – come spiega il Sole24Ore – impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti. Ma non finisce qui. La Commissione ha anche avviato una nuova procedura di non conformità nei confronti del gigante di Cupertino. Questo perché teme che i suoi nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app di terze parti e gli app store, inclusa la nuova Core Technology Fee di Apple, non siano in grado di garantire l’effettiva conformità al Dma.


La tensione

Sono tre le condizioni commerciali di Apple nel mirino dell’esecutivo. Nessuna di esse «consente agli sviluppatori di orientare liberamente i propri clienti. Ad esempio, gli sviluppatori non possono fornire informazioni sui prezzi all’interno dell’applicazione o comunicare in qualsiasi altro modo con i loro clienti per promuovere offerte disponibili su canali di distribuzione alternativi». Eppure l’azienda degli iPhone si starebbe impegnando. Qualche mese fa, ad esempio, ha iniziato (controvoglia) un’apertura ad app e sviluppatori terzi. Si sperava insomma che fosse stato raggiunto un compromesso. Per questo la risposta dell’Ue appare inaspettata, e apre la strada a sviluppi imprevedibili.


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