Elezioni comunali, il centrosinistra conquista Bari, Firenze, Campobasso, Perugia e Potenza. Schlein: «Vittoria storica, Meloni ascolti il messaggio»
Fine delle operazioni di voto. Alle ore 15 di oggi, 24 giugno, si sono chiuse le urne e si è aperto lo spoglio del secondo turno delle elezioni comunali. Cala l’affluenza: i dati definitivi della piattaforma del Viminale Eligendo dicono che alle urne si è recato il 47,71% degli aventi diritto. Al primo turno, la partecipazione si era attestata al 62,83%. Sono 105 le città con più di 15 mila abitanti per i quali si è reso necessario il ballottaggio. Rispetto al primo turno dell’8 e 9 giugno. Tra i Comuni in cui si sono riaperti i seggi, nove sono capoluoghi di Provincia e cinque di Regione. La sfida del primo turno si era conclusa con una vittoria complessiva del centrosinistra, che aveva vinto in dieci capoluoghi, mentre il centrodestra ne aveva ottenuti cinque.
En plein del centrosinistra nei cinque capoluoghi di Regione
Prima le certezze da Firenze e da Bari, poi lo strappo al centrodestra di Perugia e Potenza. Infine, anche il ribaltone a Campobasso: il centrosinistra ha conquistato tutti e cinque i capoluoghi di Regione al ballottaggio. La toscana Sara Funaro, il pugliese Vito Leccese, l’umbra Vittoria Ferdinandi, il lucano Vincenzo Telesca e la molisana Marialuisa Forte sono stati eletti primi cittadini. Con la vittoria di Massimo Zedda a Cagliari al primo turno, il centrosinistra si è guadagnato l’amministrazione dei sei capoluoghi di Regione per cui si è votato in questa tornata.
La vittoria del Pd a Bari e a Firenze
Dopo l’esito del primo turno, la contendibilità delle due città più grandi al voto pareva difficile. Quando sono iniziati ad arrivare i dati delle sezioni, la vittoria del centrosinistra si è rivelata con un ampio margine. Tant’è che Youtrend, poco prima delle 16, aveva già chiamato la vittoria di Vito Leccese nel capoluogo pugliese e di Sara Funaro in quello toscano. È la prima volta che a Palazzo Vecchio entra una donna nelle vesti di sindaca: al termine dello scrutinio, Funaro ha ottenuto il 60,56% delle schede, mentre il candidato del centrodestra Eike Schmidt si è fermato al 39,44%. Si raddoppia, così, il vantaggio che il centrosinistra aveva al primo turno. Divario ancora più schiacciante a Bari, con il 70,27% delle schede per Leccese. Il candidato del centrodestra, Fabio Romito, ha confermato il risultato del primo turno, con qualche decimale in più: 29,73%.
Il centrodestra perde Perugia e Potenza
Nel capoluogo umbro, dove al primo turno le due candidate erano appaiate poco sotto il 50%, Vittoria Ferdinandi del centrosinistra ha vinto il ballottaggio grazie al 52,11% dei consensi. Il centrodestra, che qui governa la Regione – ma il Consiglio regionale sarà rinnovato il prossimo autunno – ha perso Perugia dopo 10 anni di sindacatura: la sua candidata, Margherita Scoccia, si è fermata al 47,88%. In Basilicata, invece, si è verificato un ribaltone rispetto al primo turno. Vincenzo Telesca, del centrosinistra, ha avuto un exploit, con il 64,92% dei voti a suo favore. Francesco Fanelli, del centrodestra, è rimasto ancorato al 35,08%. Rispetto al voto di due settimane fa a Potenza, Fanelli ha perso circa 5 mila voti in termini assoluti, mentre Telesca ne ha guadagnati oltre 7 mila.
Sorpresa a Campobasso
Nel capoluogo molisano ha vinto la candidata del centrosinistra Marialuisa Forte con il 50,97% delle schede. Il candidato del centrodestra Aldo De Benedittis non è andato oltre il 49,03%. È una differenza di 399 voti a consegnare il quinto capoluogo alla candidata supportata da Pd, M5s e Avs. Al primo turno, De Benedittis, supportato da sei liste – Fratelli d’Italia, Popolari per l’Italia, Noi Moderati, Forza Italia, Lega e Udc – aveva ottenuto il 47,90% delle preferenze, Marialuisa Forte il 32,16%. In vista del secondo turno a Campobasso, Forte è riuscita a raggiungere un accordo, senza apparentamento formale, con il Cantiere civico di Giuseppe Ruta, che al primo turno aveva sfiorato il 20% dei voti.
Schlein punzecchia Meloni: «Le città bocciano la destra, è un messaggio al governo»
«Una vittoria storica per il Pd e per il campo progressista. Abbiamo vinto in tutti e sei i capoluoghi di Regione, strappandone tre alla destra – Cagliari, Perugia e Potenza – e con tre nuove sindache. Da Firenze a Bari, da Campobasso a Perugia, da Potenza a Cagliari. È irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata». È questo uno dei passaggi chiave dell’intervento che la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha tenuto al Nazareno, per commentare i risultati dei ballottaggi.
Cremona, vittoria del centrosinistra sul filo delle schede
Sono 192 i voti di differenza tra il vicesindaco uscente Leonardo – detto Andrea – Virgilio, sostenuto dal centrosinistra, e Alessandro Portesani, del centrodestra. A diventare sindaco di Cremona è il primo, con il 50,37% di preferenze e 13.013 voti. Portesani ha ottenuto, invece, il 49,63% dei consensi, in numeri assoluti 12.821 voti. «Abbiamo davanti 5 anni di opposizione che sarà tenace, competente, convinta e senza remore per mettere alla prova chi è stato chiamato a governare», ha detto il candidato sconfitto del centrodestra.
I capoluoghi di Provincia dove vince il centrodestra
Dei nove capoluoghi di Provincia al voto, il centrodestra conferma Urbino e Vercelli. Strappa al centrosinistra Lecce, Rovigo e Caltanissetta, concludendo il secondo turno dei ballottaggi con cinque vittorie. Il centrosinistra, invece, conferma le amministrazioni di Cremona, toglie Vibo Valentia al centrodestra e perde, infine, Verbania, che passa a un civico. Avellino, infine, rimane governata da un civico. Da sottolineare la vittoria a Lecce di Adriana Poli Bortone, che sarà sindaca del capoluogo salentino per la terza volta.
L’affluenza nei cinque capoluoghi
A Bari, la partecipazione al voto è crollata dal 58,17% del primo turno al 37,53% del ballottaggio. A Campobasso, il dato sull’affluenza cala di una quindicina di punti, passando dal 65,28% al 49,12%. Anche a Firenze si registra un crollo dell’affluenza, scesa dal 64,44% al 47,96% del secondo turno. A Perugia, dove l’8 e il 9 giugno la tornata si è conclusa con un testa a testa tra i due candidati, la partecipazione al voto resta elevata: il 60,64% di oggi contro il 65,83% di due settimane fa. Infine, a Potenza – la prima città a far pervenire i dati di tutte le sezioni – l’affluenza si è fermata al 54,51%, contro il 69,12% del primo turno.
Le tensioni a Lecce
Come annunciato sabato 22 giugno, a urne aperte, Adriana Poli Bortone si è presentata effettivamente in procura. La candidata del centrodestra ha fatto un esposto contro il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Secondo l’accusa di Poli Bortone – che al primo turno ha sfiorato l’elezione a sindaca per una manciata di schede -, Emiliano avrebbe violato il silenzio elettorale. Si legge nell’esposto: «Il 22 giugno è andato in onda un servizio sull’emittente televisiva locale TeleRama in cui si dava atto che il presidente della Regione Puglia aveva riunito, in mattinata, tutti i primari ospedalieri della città di Lecce, ammettendo candidamente al microfono del cronista che era venuto a Lecce per sostenere la candidatura di Carlo Salvemini».
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