Francia, Macron alza la posta a 6 giorni dal voto: «Se vincono gli estremisti rischiamo la guerra civile». Ma Bardella tira dritto e vola nei sondaggi
Una vittoria degli «estremisti», che siano di estrema destra o di estrema sinistra, porterebbe la Francia alla «guerra civile». È questo l’allarme lanciato dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron a pochi giorni dal primo turno delle elezioni legislative che si terranno questa domenica 30 giugno e la successiva 7 luglio. Il Rassemblement National continua a crescere nei sondaggi e si attesta – secondo l’ultimo rilievo di Ifop-Fiducial – al 36% delle preferenze dei cittadini francesi. Segue il Nuovo Fronte Popolare, la coalizione che tiene insieme diverse forze politiche di sinistra, con il 29,5% dei consensi. La galassia centrista e macroniana si ferma invece al 20,5%, in calo di 1,5 punti percentuali rispetto ad appena cinque giorni fa.
L’appello di Macron ai moderati
Nel tentativo di convincere gli elettori più moderati, Macron è tornato ad attaccare i due schieramenti rivali. L’estrema destra di Jordan Bardella e Marine Le Pen, sostiene l’inquilino dell’Eliseo, «divide e ci spinge verso la guerra civile». Mentre l’alleanza dei partiti di sinistra propone «una forma di comunismo» e anche in questo caso, avverte Macron, c’è il rischio di «una guerra civile». Le parole del presidente francese fanno eco a quanto dichiarato poche ore prima anche dal giovane premier Gabriel Attal, secondo cui la Francia «si dirigerebbe dritta verso il disastro» qualora il Rassemblement National dovesse vincere le elezioni.
Il manifesto di Bardella
A scaldare i motori in vista del voto è invece Jordan Bardella, che punta al posto di primo ministro. «Il nostro arrivo al potere segnerà il ritorno della Francia sulla scena europea per difendere i nostri interessi», ha avvertito il fedelissimo di Marine Le Pen. Oggi Bardella ha presentato il manifesto elettorale del Rassemblement National e, incalzato dai cronisti, non ha escluso di rimuovere la bandiera dell’Unione europea da Palazzo Matignon, l’equivalente parigino di Palazzo Chigi. «Ci sto riflettendo», ha detto l’astro nascente dell’estrema destra francese.
A proposito delle linee programmatiche del suo partito, Bardella ha parlato della necessità di abolire la riforma delle pensioni di Macron, ma ha anche invocato un «big bang di autorità» nelle scuole, con il divieto di cellulari in classe, l’obbligo di «dare del voi» agli insegnanti e l’introduzione dell’uniforme obbligatoria. Sostenitore di un’Europa «delle nazioni», Bardella ha precisato che non farà mancare il sostegno di Parigi all’Ucraina ma si opporrà all’ipotesi di inviare truppe e missili di lunga gittata a Kiev. Infine, la questione mediorientale. Secondo il leader del Rassemblement National, «riconoscere uno Stato palestinese sarebbe riconoscere il terrorismo». Anzi, i ripetuti attacchi antisemiti in Francia dimostrano semmai la necessità di innalzare uno «scudo per i nostri connazionali ebrei», per difenderli da «un islamismo che non vuole solo separare la Repubblica, ma conquistarla».
June 24, 2024
In copertina: Emmanuel Macron durante una conferenza stampa all’Eliseo, 24 giugno 2024 (EPA/Teresa Suarez)