Pace fatta tra Papa Francesco e padre Georg, l’ex segretario di Ratzinger nominato nunzio nei Paesi Baltici

Le tensioni tra Bergoglio e il segretario di Benedetto XVI erano esplose con la pubblicazione del libro di memorie dell’arcivescovo tedesco. Dopo tanti veleni e il ritorno in Germania, arriva la schiarita con un nuovo incarico

Papa Francesco ha dimostrato di mettere in pratica le dottrine evangeliche, in particolare per quanto riguarda il valore del perdono. Dopo mesi di rapporti tesissimi, ha infatti deciso di nominare padre Georg Ganswein come suo ambasciatore nei Paesi Baltici. Lo conferma il bollettino quotidiano della stampa vaticana: «Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Georg Gänswein, Arcivescovo titolare di Urbisaglia, Prefetto emerito della Casa Pontifificia». Un esito non scontato, considerato le tribolazioni passate nei loro rapporti. Le tensioni tra Bergoglio e il segretario di Benedetto XVI erano esplose con la pubblicazione del libro di memorie dell’arcivescovo tedesco.


Gli attriti

Il volume, che conteneva non poche frecciate contro il Papa argentino, venne pubblicato proprio nei giorni in cui stavano avendo luogo i funerali del suo predecessore. In quell’occasione, Bergoglio accusò l’arcivescovo di «mancanza di nobiltà e umanità» per questo motivo. Nel libro intervista El Sucesor (pubblicato in spagnolo con il giornalista Javier-Martinez Brocal, e da poco tradotto in Italia con Marsilio) il Papa si era però preso la sua rivincita, raccontando come Ganswein gli avesse «reso le cose difficili».


Il faccia a faccia

L’arcivescovo era stato rispedito nella sua diocesi di appartenenza, in Germania, senza alcun ruolo preciso. Ma quando tornò a Roma per celebrare una messa di suffragio a un anno dalla morte di Benedetto XVI nelle Grotte vaticane, i due riuscirono ad avere un faccia a faccia. E padre Georg avrebbe «comunicato al Pontefice la sua disponibilità a collaborare e il suo disagio per l’assenza di un incarico». Rimostranze accolte dal Papa, che – come l’annuncio di oggi dimostra – ha posto rimedio alla situazione. Sarebbe stato lo stesso Gaenswein, scrive Repubblica, ad avere optato per la sede diplomatica dei Paesi baltici.

Leggi anche: