Meloni stende il tappeto rosso a Orbán: «Su natalità e difesa dei confini Italia e Ungheria allineate». Ma pesa la distanza sull’Ucraina – Il video
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán sta girando il continente per una serie di bilaterali: il prossimo primo luglio, inizierà il semestre di presidenza del Consiglio europeo dell’Ungheria. E oggi, 24 giugno, il premier è arrivato a Roma per incontrare Giorgia Meloni. Il capo dell’esecutivo italiano ha aperto le porte di Palazzo Chigi all’omologo di Budapest, per poi rilasciare delle dichiarazioni congiunte al termine del confronto. Il rapporto tra i due è sempre stato ottimo, ma ciò non basterà a far confluire Fidesz nel gruppo dei Conservatori – l’Ecr – all’Europarlamento. «Non abbiamo parlato di questioni di partito perché abbiamo già chiuso lunedì a Bruxelles, dove abbiamo chiarito che noi seguiamo la politica nazionale e non possiamo fare parte di una famiglia politica dove c’è un partito rumeno che è anti-ungherese. Ma ci impegniamo a rafforzare i partiti di destra europei anche se non siamo nello stesso gruppo», ha dichiarato Orban.
Sempre in ambito europeo, l’ungherese ha criticato la trattativa in corso per le nomine ai vertici delle istituzioni: «Il progetto originario dell’Ue non era questo, era di coinvolgere tutti, grandi e piccoli. Quello attuale è un sentiero da non seguire. Non possiamo appoggiare questo patto partitico sui top jobs». Orban ha poi ringraziato l’Italia per l’ospitalità e ha ribadito che il nostro Paese è «tra i più importati alleati dell’Ungheria». Anche da Meloni sono arrivate parole al miele verso il premier ungherese: «Condivido le priorità della presidenza» del Consiglio Ue in mano a Orban. Tra queste, ha elencato la leader di Fratelli d’Italia, «la decisione di inserire la sfida demografica, necessaria per un’Europa forte». L’unità di intenti sul contrasto alla denatalità, dunque, ma anche su altri temi come la lotta all’immigrazione irregolare. «Ci troviamo d’accordo: va consolidato il nuovo approccio europeo sulla difesa dei confini esterni e sulla lotta ai trafficanti. Siamo d’accordo sul fatto che sia importante sperimentare soluzioni innovative, come il protocollo Italia-Albania».
Altri punti in comune segnalati da Meloni? «Il focus sulla competitività europea e un nuovo approccio sulle politiche agricole». Dal canto suo, Orban ha mostrato sostegno alle politiche migratorie che ha in mente Meloni: «Voi siete più vicini all’Africa di noi, ma i migranti arrivano anche da noi. Nei prossimi 20 anni la popolazione africana aumenterà di 750 milioni di persone, un saldo demografico 2 volte maggiore dell’Europa – quindi – o c’è un progetto di sviluppo per l’Africa o ci sarà una migrazione di massa che non vpotremo gestire. Noi appoggeremo tutto ciò che la premier ha proposto». Infine, l’inquilina di Palazzo Chigi ha voluto citare un argomento sul quale lei e Orban dissentono. Pur senza condannare la posizione di Budapest: «Abbiamo discusso del conflitto ucraino, le nostre posizioni non sono sempre coincidenti ma apprezzo la posizione ungherese in Ue e Nato che consente agli alleati di assumere decisioni importanti anche quando non è d’accordo. Con Viktor abbiamo ribadito il sostegno all’indipendenza e sovranità ucraina».
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