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L’offerta a Giorgia Meloni sulle nomine Ue, Bloomberg: «Garantita una vicepresidenza nella prossima Commissione europea»

25 Giugno 2024 - 21:34 Ugo Milano
Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
Il portafoglio di peso all'Italia in cambio dell'appoggio all'intesa raggiunta tra Popolari, Socialisti e Liberali sui nuovi vertici

In cambio dell’appoggio all’intesa raggiunta tra Popolari, Socialisti e Liberali sui nuovi vertici Ue, all’Italia «verrà offerta la possibilità di ricoprire un ruolo di alto livello nella prossima Commissione europea». A renderlo noto è Bloomberg, citando fonti europee. In altri termini, le tre famiglie politiche avrebbero garantito a Giorgia Meloni «una vicepresidenza nella prossima Commissione europea». Il “portafoglio di peso” ottenuto dalla premier italiana nella prossima Commissione sarebbe arrivato dopo la negoziazione, a porte chiuse, con Ursula von der Leyen. Al centro dei colloqui: il prezzo del sostegno di Roma all’accordo «chiuso» (salvo colpi di scena) sui top jobs : von der Leyen alla Commissione, Antonio Costa alla guida del Consiglio europeo e Kaja Kallas come Alto Rappresentante per la politica estera. Un trio al quale con tutta probabilità si affiancherà la maltese Roberta Metsola – in quota Ppe – per il bis all’Eurocamera. La bozza di accordo dovrebbe approdare sul tavolo dei leader dei Ventisette giovedì a Bruxelles per il via libera finale.

L’intensa raggiunta dai negoziatori sui nomi nei vertici Ue era stata criticata dalla stessa Meloni una settimana fa «perché partiva dai nomi e non dai temi» e non teneva conto dell’esito del voto alle elezioni europee, che ha portato Ecr – il gruppo politico da lei guidato – a diventare il terzo all’Eurocamera. Intanto, le trattative sulle deleghe sarebbero ancora aperte: l’Italia punterebbe al bilancio, sommato a coesione e Pnrr, e – stando a quanto riporta l’agenzia di stampa internazionale, una «vicepresidenza esecutiva». «Sono in atto mille contatti», dicono all’Ansa i suoi. «Giorgia fa quello che è nell’interesse nazionale». E potrebbe dire sì anche a un quadro che non è per lei l’ideale se è nell’interesse dell’Italia. 

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