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Ultimo diventerà padre, il post dopo il bacio al pancino della compagna all’Olimpico: «Ora basta cazzate Niccolò» – Foto e video

25 Giugno 2024 - 13:07 Alba Romano
Notte insonne per il cantautore romano dopo il concerto nella sua città e l'annuncio davanti ai suoi fan

L’annuncio è arrivato davanti a decine di migliaia di persone, sul palco per lui più importante, quello della sua Roma, mentre faceva quello che ama: cantare. Ultimo, nome d’arte del 28enne Niccolò Moriconi, durante la data romana del suo tour allo Stadio Olimpico si è messo in ginocchio davanti alla compagna Jacqueline Luna Di Giacomo e le ha baciato la pancia, appena accennata, per far capire a tutte e tutti che presto diventerà papà. A distanza di qualche ora Ultimo, tornato a casa, non è riuscito a prender sonno. Troppe le emozioni, anche per uno come lui che seppur giovanissimo e in fondo timido, è abituato a esibirsi su palcoscenici importanti. E così, al termine di una notte insonne, ha usato nuovamente le parole per raccontare a quelle centinaia di migliaia di sconosciuti, una famiglia che lo segue, lo ascolta e lo ammira, cosa gli passava per la testa. «La mia testa vola. Va qui e la senza trovare pace, mi giro e rigiro nel letto senza riuscire ad addormentarmi. Mi dico Niccolò basta chiudi gli occhi, ma il cuore è veloce e la mente vola. Continuo a vedere i vostri occhi, le vostre lacrime, i vostri sorrisi. Riaccendo la luce. Mi siedo nel letto», scrive nel post, «”Il silenzio adesso sa parlare”, mi viene in mente. Un silenzio assordante, dopo 3 notti di fila nello stadio della mia città. Scendo giù e preparo una camomilla. Mentre l’acqua bolle guardo avanti a me il vuoto, ripenso a un uomo che cantava abbracciato a suo figlio “ti dedico il silenzio” e piangeva, e poi piango anche io. L’acqua freme e stacco il fuoco. La mia mente non si ferma».

La notte insonne e la promessa

Ultimo si aggira per casa, ancora pieno di adrenalina e dei colori e delle luci del concerto chiuso da qualche ora. «Chiudo gli occhi e non riesco nuovamente a trovare pace. Mi rialzo. Accendo una sigaretta. Ora che sto per diventare papà vorrei smettere davvero, mi dico. Basta cazzate Niccolò», è il monito a se stesso, prima di iniziare a immaginare come sarà sua figlio, le sue insicurezze e le sue passioni. «Chissà se avrà un pianoforte come dolce amico anche lui, comincio a pensare. Anzi no probabilmente per quanta musica sentirà in casa, finirà per odiarla. Chissà se a scuola sarà in disparte come me o no. Spengo la sigaretta e penso che non gli imporrò di studiare pianoforte. Mi fischiano le orecchie nel silenzio mentre Roma rimane accesa a cullarmi», continua a interrogarsi il cantautore, «se mi dirà che vuole diventare ingegnere spaziale, gli dirò vola. Se vorrà diventare medico, lo ringrazierò a vita da buon ipocondriaco. Se vorrà lavorare in un bar gli dirò che andrò a prendere il caffè da lui ogni mattina, se vorrà. Se durante l’adolescenza a scuola mi chiameranno dicendo: “Suo figlio ha la mente per aria”, sorriderò e saprò da chi ha preso. Prendo il telefono e riguardo quel padre mentre canta ti dedico il silenzio col figlio abbracciati piangendo. Torno a commuovermi e mi dico: Mi avete insegnato voi la parola AMORE».

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