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I bus elettrici corrono molto più delle auto: in Europa più di quattro immatricolazioni su dieci sono full electric

I dati italiani si attestano sotto la media europea. E più della metà dei nuovi bus elettrici immatricolati riguarda appena tre città: Milano, Torino e Genova

La transizione verso la mobilità elettrica corre molto più veloce tra gli autobus che tra le automobili. Lo certifica il report L’evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale, pubblicato da Eurac Research, Motus-E e Sustainable Bus. Nel 2023, si legge nel documento, più del 40% degli autobus venduti in Europa era elettrico. Una percentuale che scende invece al 14,6% se si prendono in considerazione le automobili. A differenza del trasporto privato, insomma, il trasporto pubblico locale sembra muoversi a ritmi decisamente più sostenuti nel passaggio dal motore endotermico alle batterie. Nel 2019 appena il 12% dei nuovi autobus immatricolati in Europa era elettrico. Quattro anni più tardi, quella percentuale è schizzata al 40%, rendendo il trasporto pubblico locale uno dei pochi settori in linea con gli obiettivi Ue di riduzione delle emissioni di CO2.

Il percorso verso le emissioni zero

Il settore dei trasporti, così come tutti gli altri grandi comparti dell’economia europea, è tenuto a raggiungere le zero emissioni nette di gas climalteranti entro il 2050. Un obiettivo per cui l’Unione europea ha fissato anche alcuni target intermedi. Entro il 2030, per esempio, i nuovi autobus urbani dovranno tagliare le emissioni del 90%, mentre dal 2035 si dovranno raggiungere le emissioni zero per le nuove immatricolazioni, al pari di quanto previsto per le automobili. Per incentivare la transizione verso l’elettrico, sono stati messi a disposizione numerosi incentivi per l’acquisto di mezzi a zero emissioni e le relative infrastrutture di ricarica. Il risultato è che nel 2023 quasi tre immatricolazioni su quattro (il 73%) ha riguardato mezzi a trazione alternativa, ovvero autobus elettrici (41%), ibridi (18%), a gas naturale (12%) e fuel cell (2%). Il restante 27% è coperto invece dalle immatricolazioni di bus diesel.

MOTUS-E | Le immatricolazioni di autobus in Europa nel 2023, divise per tipologia di alimentazione

I dati sull’Italia

Non tutta l’Europa, però, si muove alla stessa velocità. L’Italia, proprio come accade per le automobili, si trova a dover recuperare terreno rispetto agli altri grandi Paesi europei. Lo scorso anno, la percentuale di immatricolazioni di autobus elettrici si è attestata al 27,5% del totale (contro il già citato 40% europeo). Dati che posizionano il nostro Paese al nono posto in Europa per flotta elettrica circolante. L’ultima fotografia del parco autobus risale al settembre 2022 e dice che gli autobus elettrici rappresentano appena l’1,5% del totale, con il 20% che è composto da mezzi Euro 2 ed Euro 3, per cui scatterà il divieto di circolazione a partire dal 2025. L’età media dei veicoli operativi in Italia è di 10,3 anni, superiore di circa il 33% rispetto ad altri grandi Paesi europei come Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Il divario Nord-Sud

L’altro fattore che salta all’occhio guardando i dati sugli autobus elettrici in Italia è la disomogeneità territoriale. Quasi l’80% dei bus a zero emissioni immatricolati nel 2022 e nel 2023 circola infatti nel Nord del Paese. Più della metà dell’immatricolato dello scorso anno riguarda inoltre appena tre città: Milano, Torino e Genova. Se sfruttato a doveri, spiegano gli addetti ai lavori, il nuovo stanziamento di fondi europei per il trasporto pubblico locale potrebbe colmare questi divari. Secondo lo studio di Eurac, Motus-E e Sustainable Bus, nel 2050 la flotta di autobus italiana sarà composta al 97% da mezzi a zero emissioni – 88% elettrici e 9% a idrogeno – contribuendo sia a ridurre le emissioni climalteranti sia a ripulire l’aria inquinata delle città, soprattutto in Pianura Padana.

MOTUS-E | Le immatricolazioni di autobus elettrici nelle diverse zone d’Italia

In copertina: Autobus elettrici nel deposito Atm di San Donato, alle porte di Milano (ANSA/Daniel Dal Zennaro)

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