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Ecco le cinquine delle Targhe Tenco: Calcutta, Brondi e Silvestri per miglior album, Diodato per la miglior canzone

26 Giugno 2024 - 20:45 Gabriele Fazio
A contendersi la Targa Tenco per la migliore opera prima, tra gli altri, Lamante e Marta Del Grandi. Tra gli album a progetto uno dedicato a Califano e uno dedicato ai Massimo Volume

Divulgate questo pomeriggio le cinquine finali delle Targhe Tenco 2024. Come ogni anno sei le categorie: Miglior album in assoluto, Miglior canzone in assoluto, Migliore opera prima, Miglior album di interprete, Miglior album in dialetto e Miglior album a progetto. A combattersi la vittoria di quello che è il più autorevole ed intellettuale premio della musica italiana, per quanto riguarda il miglior album ci sono Paolo Benvegnù con È inutile parlare d’amore, Vasco Brondi con Un segno di vita, Calcutta con Relax, i La Crus con Proteggimi da ciò che voglio e Daniele Silvestri con Disco X. Impossibile valutare chi potrebbe spuntarla, da un lato infatti abbiamo l’esperienza di Benvegnù e Silvestri, che propongono due dischi assai interessanti e adulti, così come i La Crus, felicemente tornati alle pubblicazioni quest’anno dopo quasi due decenni. Dall’altra Vasco Brondi e Calcutta, due delle migliori e più impegnate penne del nuovo cantautorato italiano, quello portato dalla rivoluzione indie e alla rivoluzione indie sopravvissuto. Decisamente più sorprendente la sezione dedicata alla migliore canzone in assoluto, dove ritroviamo Paolo Benvegnù con L’oceano e a seguire Diodato con La mia terra, L’uomo nel lampo di Paolo Jannacci e Stefano Massini, e poi due outsider come Agnese Valle (La fioraia) e Federico Siriani (La promessa della felicità).

Molto interessante la cinquina riguardante la migliore opera prima dove svettano due lavori molto quotati dagli addetti ai lavori: quello di Lamante (In memoria di) e quello di Marta Del Grandi (Selva). A completare poi la categoria Coanda con Le vite altrove, Elisa Ridolfi con Curami l’anima e Andrea Satta con Niente di nuovo tranne te. Voltando pagina, tra le nomination come miglior album in dialetto, non può che saltare all’occhio quella di Davide Van De Sfroos con il suo Manoglia, ma di assoluto valore anche gli album di Setak (Assamanù), di Mesudì (Nodi) e di Massimo Silverio (Hrudja), completa poi la cinquina Eleonora Bordonaro con Roda. A saltare all’occhio però anche la totale assenza di album cantati in lingua napoletana, un’anomalia rispetto ad una discografia che ci dice invece quanto la musica napoletana non sia mai stata così popolare in ogni parte d’Italia.

Ricca di nomi di assoluto livello anche la categoria dedicata al Miglior album di interprete dove troviamo Joe Barbieri con il bellissimo album Vulío, poi Simona Molinari con il suo lavoro dedicato alla cantante ed attivista argentina Mercedes Sosa, dal titolo Hasta Siempre Mercedes e poi anche i Perturbazione, tornati quest’anno a proporre musica, nello specifico un live di quindici anni fa dedicato a La buona novella, uno dei più intensi lavori di Fabrizio De André. Tra i sei finalisti della categoria troviamo anche Alberto Patrucco con AbBrassens, Agnese Valle con I miei uomini e la coppia Chiara Raggi e Giovanna Famulari con In punta di corde. L’ultima categoria rimasta è quella legata agli album a progetto, dove troviamo 17 fili rossi + 1, ricordando Piazza Fontana, un album composto da 16 brani, che rievoca la strage terrorista di mano fascista avvenuta alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano, il 12 dicembre 1969, e le 18 vittime. Nella cinquina troviamo anche Parole liberate vol. 2, secondo album nato dal progetto dell’associazione di promozione sociale Parole Liberate. Oltre il muro del Carcere ed emanato dal Ministero della Giustizia, che ha proposto a detenute e detenuti delle carceri italiane di scrivere un testo, destinato a diventare canzone, grazie al contributo di importanti artisti della scena musicale italiana, quest’anno tra i tanti che hanno aderito anche Morgan e Bandabardò. Molto interessante anche il disco Sarò Franco – Canzoni inedite di Califano, un progetto che ha recuperato una serie di scritti inediti del cantante romano messi in musica da artisti del calibro di Patty Pravo, Amedeo Minghi e Tiromancino. Nomination anche per Shahida – Tracce di libertà, triplo album realizzato dal Centro Astalli in collaborazione con Appaloosa Records i cui proventi, derivanti dalla vendita, sosterranno i progetti in favore delle donne richiedenti asilo e rifugiate accolte al Centro Astalli, non di rado vittime di violenza, abusi e tortura, che cercano di costruirsi una nuova vita in Italia. L’ultimo disco preso in considerazione dalla giuria è Stagioni.Tributo ai Massimo Volume, composto da artisti vari come Francesco Bianconi e Giovanni Succi che ripropongono proprie versioni della band protagonista della scena indipendente degli anni ’90. La giuria delle Targhe Tenco dal 28 giugno sarà chiamata ad una seconda votazione per decretare i vincitori.

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