Cosa c’era dentro i palloni lanciati dalla Corea del Nord? La scoperta horror dalle analisi di Seul: «Pieni di parassiti e vermi»
L’intelligence sudcoreana ha svolto un’analisi sui rifiuti presenti all’interno dei palloni aerostatici lanciati dalla Corea del Nord verso il Sud del Paese. Oltre il materiale da discarica e letame, gli esami hanno evidenziato la presenza di escrementi umani pieni di vermi e parassiti come i tricocefali (vermi cilindrici). Ma il rischio di infezione, assicurano le autorità della Corea del Sud, è basso.
I rifiuti dentro i palloni
Tra gli oggetti inviati nel Sud del Paese anche biancheria intima rattoppata, guanti e mascherine sanitarie fatte con tessuti riciclati, calzini, vestiti per bambini strappati. Tali rifiuti «hanno rivelato la (triste) situazione economica dei nordcoreani», ha detto un funzionario del ministero, citato dalla Bbc. E probabilmente «le terre di Pyongyang sono piene di parassiti, ad esempio nematodi, poiché al Nord vengono utilizzate le feci umani al posto dei fertilizzanti», ha aggiunto.
I lanci non si fermano
Ancora questa mattina 26 giugno c’è stato l’ennesimo lancio di sacchi di spazzatura da parte Corea del Nord ha bloccato per circa tre ore l’aeroporto internazionale di Incheon. Stando agli ultimi dati di FlightRadar24 sul traffico aereo internazionale, nove aerei cargo e passeggeri in arrivo sono stati dirottati verso altri aeroporti del Paese. Diversi palloni nordcoreani, scrive il Guardian, sono caduti sulla pista. È da circa un mese che dal Nord arrivano palloni aerostatici carichi di spazzatura e letame, in risposta – stando alla tesi di Pyongyang – alle azioni di volantinaggio anti-Corea del Nord da parte degli oppositori di Kim Jong-un.
La risposta di Seul
Dal 28 maggio, giorno in cui sono stati segnalati i primi lanci di questi materiali, sarebbero partiti dalla Corea del Nord circa 2 mila palloni. Il 9 giugno scorso, Seul ha deciso di rispondere piazzando degli altoparlanti vicino alla frontiera, al fine di diffondere messaggi contro il regime di Pyongyang. Il 18 giugno, infine, si è verificata la morte di un numero imprecisato di militari nordcoreani: sarebbero stati uccisi dall’esplosione di mine antiuomo mentre lavoravano al rafforzamento della zona demilitarizzata (Dmz), al confine con il Sud.
Foto copertina: ANSA/ ROK JCS / HANDOUT
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