Google dà la caccia alle voci delle star per i propri chatbot
Se da una parte si tenta ancora di capire pro e contro dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nei più svariati ambiti di applicazione, dall’altra le grandi potenze del web proseguono velocemente nel rendere sempre più attraente e divertente e ricco di particolari quella che si sta rivelando come l’ultimo dei grandi contributi (ma dipende chiaramente dai punti di vista) della tecnologia alla nostra vita. La novità di giornata è che, secondo il sito specializzato The Information, Google avrebbe intenzione di sfidare Meta per quanto riguarda l’idea di simulare vere e proprie conversazioni con personaggi dello star system mondiale. L’azienda di Mark Zuckerberg infatti lo scorso settembre ha annunciato una partnership con alcuni personaggi famosi tra cui Paris Hilton, Snoop Dogg e Tom Brady, per contribuire alla creazione di personaggi di fantasia da utilizzare per i chatbot di Facebook, Instagram e WhatsApp. Quindi per Google via alla caccia di potenziali collaborazioni con artisti e celebrità per ottenere il consenso ad utilizzare le loro personalità virtuali per i chatbot, che si baserebbero sul già rodato software Gemini. Il tutto ricordando che c’è sempre una parte del mondo dello spettacolo decisamente contro questo genere di “sfruttamento virtuale”, qualche mese fa 200 musicisti americani hanno firmato una lettera che chiedeva alle società di intelligenza artificiale di impegnarsi a non sviluppare tecnologie che potrebbero minare o addirittura sostituire i ruoli di cantautori o artisti. Qualche settimana fa invece l’attrice Scarlett Johansson ha aperto una vertenza con OpenAI, la casa madre di ChatGPT, accusandola di aver copiato la sua voce. Allora forse il futuro non sarà un’Intelligenza Artificiale con i connotati, anche vocali, delle grandi star ma quello di personaggi inventati, sempre secondo The Information infatti Google starebbe anche lavorando ad una tecnologia che consente agli utenti di creare i propri chatbot personalizzati con cui interagire, in modo simile però a quanto già offerto dalla piattaforma Character.AI, una sorta di creazione del proprio amico immaginario. Quel che appare chiaro è che il futuro è ancora tutto da scrivere e la penna resta ancora nelle nostre mani.
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