Marina Berlusconi teme «gli estremisti di destra» e sui diritti civili è «in sintonia con la sinistra»

La figlia del Cavaliere annuncia la nascita della Silvio Berlusconi Editore. E su fine vita e diritti Lgbtq stupisce tutti

Maria Elvira Berlusconi detta Marina rilascia oggi una lunga intervista al Corriere della Sera per parlare della nuova casa editrice Mondadori. Che «Si chiamerà Silvio Berlusconi Editore e avrà un’unica parola d’ordine: libertà. Non sarà solo un omaggio a mio padre, ma un progetto editoriale che vuole dare più forza al pensiero liberale e democratico, contro ogni forma di totalitarismo, nel nome di quella libertà che finisce solo dove comincia quella altrui». E a proposito di libertà, la pensa così anche sui diritti civili: «Ognuno deve essere libero di fare le sue scelte». Mentre per l’ennesima volta smentisce le intenzioni di scendere in campo: «Assolutamente no, né oggi, né in futuro».


Marina, Silvio e la libertà

Il nome è lo stesso che usò il padre per la sua, che negli anni 90 pubblicò alcuni classici, da Erasmo da Rotterdam fino a Karl Marx. E arriva proprio mentre «il successo alle Europee di movimenti con idee antidemocratiche non può non allarmare. Le preoccupazioni sulle conseguenze del prossimo voto negli Stati Uniti aumentano». Per la primogenita di Silvio «il problema di fondo è che il nostro mondo, l’Occidente, sta vivendo una terribile crisi d’identità. Guardi a quel che succede nelle piazze, nelle università… Si protesta a favore di Hamas, ma dietro si legge un disprezzo profondo verso l’Occidente. Guardi a quella sorta di malattia autoimmune chiamata cancel culture, secondo cui tutto quello che la nostra civiltà ha costruito è da buttare. Cosa c’è di più preoccupante di una grande cultura che rinnega se stessa?».


L’Europa

L’analisi di Marina guarda all’Europa: «Penso che a Bruxelles si debba fare una riflessione molto profonda. Dietro il diffondersi di certe simpatie antidemocratiche c’è anche una crescente insofferenza, quasi una rabbia, verso l’Europa del troppo controllo, del dirigismo, della burocrazia. La risposta però non può certo essere quella di rinchiudersi nei propri confini. Al contrario, serve un’Europa più forte e più coesa, capace di far percepire alle persone tutti i benefici di una vera unità. Senza ambiguità su valori come libertà e democrazia, a cominciare dal sostegno all’Ucraina. Insomma, l’Europa può essere la nostra salvezza, oppure, attenzione, la nostra rovina».

E l’Italia

Mentre sull’emergenza democratica in Italia la risposta di Marina è chiarissima: «Io proprio non la vedo. Questo governo ha sempre rispettato pienamente le regole della democrazia e in politica estera ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filoatlantiche. Poi, per carità, ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d’accordo…». Poi stupisce tutti: «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Perché ognuno deve essere libero di scegliere. Anche qui, vede, si torna alla questione di fondo, quella su cui non credo si possa arretrare di un millimetro: la questione della libertà».

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