Quasi tutta la classe prende 3 allo scritto di greco, scoppia il caso sulla Maturità a Venezia: «Basta, non faccio l’orale»
La seconda prova di maturità al liceo classico Foscarini di Venezia si è rivelata una vera e propria carneficina: 10 studenti su 14 di una classe hanno preso un’insufficienza grave nella versione di greco sul testo di Platone. Voti «offensivi, umilianti e ingiusti» secondo gli studenti, che non hanno di certo lasciato passare la questione in sordina. Gli studenti coinvolti, stando a quanto si apprende, avevano volti medio-alti. C’è chi si è presentato con il 7, ma si è poi trovato un voto di 3,5 nel compito. Una studentessa, in particolare, ha deciso di rinunciare a sostenere la prova orale prevista nella giornata di ieri, 25 giugno. O meglio, di boicottarla: si è presentata davanti alla commissione e ha scelto di non rispondere volontariamente alle domande dei docenti per protesta. La candidata ha poi chiesto di rivedere la sua prova di greco e ha contestato alcune correzioni dell’insegnante. Battaglia che non ha intenzione di finire qui. In accordo con la sua famiglia, l’alunna ha fatto sapere che farà richiesta di accesso agli atti per far verificare la correzione della docente.
La prof esterna di greco e il litigio con il docente interno
La professoressa al centro della polemica è esterna e arriva dal liceo classico Franchetti di Mestre, in provincia di Venezia. Stando a quanto riferisce Il Gazzettino, non è la prima volta che si trova al centro di una polemica scolastica. L’insegnante, infatti, era già stata assegnata al Foscarini qualche anno fa ed era entrata in conflitto con il commissario interno di latino e greco. Lo stesso che ha poi seguito la classe che quest’anno ha preso una raffica di insufficienze gravi. A rivelarlo sono gli stessi studenti. «La commissaria esterna di greco era entrata in conflitto con il nostro professore di latino qualche anno fa e con noi si è rivelata ingiusta. Si è tenuta bassissima con i voti, mentre nell’altra classe ha assegnato punteggi decisamente più alti», racconta la studentessa che ha boicottato l’orale.
«Ho protestato contro un’ingiustizia»
«Io ho avuto 6,5, ma dalla correzione che ho fatto a casa con mia madre, che è laureata in greco antico, mi risultava di aver fatto un solo errore. Non capisco come sia arrivata ad assegnarmi un punteggio tanto basso. Ho chiesto di rivedere il compito, all’inizio non volevano, ma era un mio diritto e alla fine me lo hanno dovuto mostrare per forza. Ho contestato gli errori che mi sono stati segnati», aggiunge la ragazza. «Vista l’ingiustizia non solo nei miei confronti, ma anche dei miei compagni, ho deciso di protestare. Non sentendomi rispettata, non ho voluto sostenere l’orale», conclude.
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