Insulti antisemiti alla senatrice Mieli tra i giovani FdI, si dimettono Flaminia Pace ed Elisa Segnini. La Russa condanna: «Frasi inaccettabili»
Arriva la ferma condanna del presidente del Senato, Ignazio La Russa, contro «ogni forma di razzismo e antisemitismo» dopo che alcuni militanti di Gioventù Nazionale di Fratelli d’Italia sono stati catturati dalle telecamere di Fanpage a dire insulti antisemiti e razzisti. Poi esprime solidarietà alla senatrice di FdI Ester Mieli, presa di mira dalle frasi di Flaminia Pace, segretaria del circolo romano Pinciano della gioventù meloniana, ripresa senza che lo sapesse nell’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale «Gioventù meloniana». «La mia più sincera e affettuosa solidarietà alla senatrice e amica Ester Mieli, vittima di frasi inaccettabili. Frasi che vanno contro i valori del nostro partito, fermamente radicati nei principi della democrazia, della libertà e del rispetto della dignità umana», scrive il presidente del Senato sui social. «Razzismo e antisemitismo sono da sempre agli antipodi dei valori a cui ho ispirato il mio impegno politico», aggiunge.
La presa di posizione di La Russa arriva dopo l’uscita della seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage. Contestualmente, si è diffusa la notizia le dimissioni di Flaminia Pace dal suo incarico istituzionale nel Consiglio nazionale dei giovani, dove era in quota FdI. «La cosa più bella è stata ieri a prendersi per il culo per le svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa di solidarietà a Ester Mieli…», si sente dire da Flaminia Pace nell’inchiesta. Sarebbe stata lei stessa a comunicare le sue dimissioni, con una lettera interna, motivandole con «motivi personali». In realtà, l’ufficio stampa del Consiglio nazionale dei giovani fa sapere che le dimissioni di Pace erano avvenute già lo scorso 21 giugno.
Non sono state dimissioni spontanee, ma richieste dal consiglio di presidenza dell’istituzione. In una nota, l’ufficio stampa precisa: «Appena appreso tutto quanto emerso dall’inchiesta condotta da Fanpage e ripreso dalla stampa nazionale, il consiglio di presidenza, ritenendo ciò gravissimo ed in palese violazione di tutti i valori e principi che da sempre animano il Consiglio nazionale dei giovani, prendendone nettamente le distanze e non potendo procedere, per norme statutarie, con un atto d’urgenza direttamente alla revoca di un incarico elettivo, aveva già chiesto le immediate dimissioni con delibera dello scorso 17 giugno. Le dimissioni di Flaminia Pace dalla Commissione affari europei e cooperazione del Consiglio nazionale dei giovani, sono pervenute in data 21 giugno 2024».
Le dimissioni di Elisa Segnini
A decidere per le dimissioni è stata anche Elisa Segnini, già capo della segreteria di Ylenja Lucaselli capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio alla Camera. Nella seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage, Segnini viene ripresa senza che lo sapesse e dice: «Non ho mai smesso di essere razzista e fascista». E poi ha aggiunto: «Vado a Budapest a fare festa e a Orban dico che Ilaria Salis deve marcire in galera con i topi. E i ratti che le mangiano i piedi».
Le opposizioni: «Meloni continua a tacere»
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, che ieri ha definito «inaccettabili – nonostante le modalità con cui sono state carpite e divulgate – le frasi che si sentono nei filmati che riprendono militanti del nostro partito usare un linguaggio incompatibile con i valori di riferimento del nostro movimento politico». Donzelli ha poi promesso che Fratelli d’Italia interverrà. Nel frattempo, le opposizioni partono all’attacco. «Le parole timide e balbettanti di Donzelli non sono sufficienti: servono dichiarazioni chiare e senza nessuna ambiguità da parte di Giorgia Meloni che è chiamata non solo a censurare ma ad allontanare le frange estremiste, razziste e fasciste dentro a Gioventù Nazionale», scrive in una nota Simona Malpezzi, capogruppo Pd nella Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. «Ed è incredibile che la premier e leader di FdI, Giorgia Meloni, non abbia ancora espresso una parola di solidarietà nei confronti della collega Ester Mieli, a cui esprimo tutta la mia vicinanza, per gli attacchi antisemiti che le sono stati rivolti. Chi rimane in silenzio è complice con le cose gravissime ascoltate nell’inchiesta di Fanpage e se ne assume la responsabilità politica». All’attacco anche la deputata del Pd Laura Boldrini che denuncia: «Non sono casi isolati: è sistema. Tra i giovani del partito di Giorgia Meloni regnano l’antisemitismo, il razzismo, la nostalgia del regime fascista». Condanna anche dalla Comunità ebraica di Roma che ha definito le immagini «vergognose», cariche di «razzismo e antisemitismo».
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