Nomine Ue, Salvini prova a dare una mano a Meloni (a modo suo): «Puzza di colpo di Stato»

A Dritto e rovescio il leader della Lega risponde anche a Bossi e attacca Ilaria Salis: «Un esordio arrogante»

«Quello che sta accadendo in queste ore è un colpo di stato dei burocrati europei sulla pelle dei cittadini». Lo ha detto Matteo Salvini in tv a Dritto e rovescio e poi scritto nero su bianco in un post sui social. Se Giorgia Meloni, impegnata nella difficile trattativa sulle nomine ai vertici dell’Unione Europea, si aspettava un assist dall’alleato di governo, sarà rimasta delusa. È facile immaginare che le dichiarazioni del leader della Lega, mentre la premier stava iniziando a discutere con gli altri leader dei 27 Paesi membri proprio le nuove nomine. D’altra parte Salvini sta rivendicando il risultato delle ultime elezioni europee, con i partiti di estrema destra che hanno ottenuto un ottimo risultato in Francia, Germania e Austria, pur non alterando particolarmente la composizione degli eletti al Parlamento. Un tentativo, a suo modo, di legittimare il potere di contrattazione della premier. «Milioni di cittadini in Europa hanno votato e hanno chiesto un cambiamento a Bruxelles da tutti i punti di vista», prosegue Salvini, «e invece quelli che hanno perso voti propongono gli stessi volti, quindi Ursula von der Leyen, un socialista al Consiglio europeo e una persona indicata da Macron per la politica estera. Inaccettabile».


L’«esordio arrogante» di Salis

Nell’intervento sul programma di Rete 4, Salvini ha anche parlato dell’elezione di Ilaria Salis a Strasburgo. «Non mi è piaciuto l’esordio arrogante della signora Salis che non chiesto scusa per aver occupato delle case, per non aver pagato migliaia di euro d’affitto», le critiche del ministro e vicepremier, «mentre davanti al televisore c’è sicuramente qualcuno che per pagare il suo affitto o il suo mutuo rinuncia a fare la spesa o rinuncia a andare al ristorante la sera. Perché occupare la casa è un reato». Salvini poi la invita a non propagandare «come atti di ribellione quello che è un reato», secondo il ministro «c’è da chiedere scusa e saldare gli affitti arretrati». Poi chiosa: «Tanto adesso con lo stipendio da parlamentare europeo credo che possa permettersi di rimborsare». Infine un pensiero anche all’ex amico e collega Umberto Bossi, da tempo ormai in rotta con la Lega targata Salvini. «Bossi mi dava del fesso trent’anni fa, ancora oggi ogni tanto polemizza, però se qualcuno ha fatto qualcosa di importante per me può anche attaccarmi, può anche insultarmi può anche denigrarmi. Ora sono vicepresidente del Consiglio, ministro e segretario della Lega: osso anche passare oltre rispetto all’offesa di qualcuno», ha concluso.


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