Questo “nuovo studio” non dimostra che il 73,9% dei decessi sia stato causato dai vaccini anti Covid

Lo studio, che non riporta certezze, era stato proposto a The Lancet nel 2023 ottenendo una sonora bocciatura. Uno degli autori promuove fantomatiche “cure detox” ai vaccinati

Circola lo screenshot di un articolo di MeteoWeb intitolato «Si può morire per il vaccino anti-Covid? Analisi delle autopsie rivelano: “Il 73,9% dei decessi causato direttamente dalla vaccinazione”». Secondo i critici della vaccinazione anti Covid basta e avanza per sostenere che ci sia stata una sorta di “strage da vaccinazione”. Ciò che non viene riportato è che l’elaborato è stato condotto anche da persone che oggi promuovono fantomatiche “cure detox” per i vaccinati, spaventati da certe teorie infondate, e che nel 2023 non erano riusciti ad ottenere la pubblicazione nelle riviste scientifiche autorevoli.

Per chi ha fretta

  • L’elaborato è lo stesso che era stato proposto a The Lancet nel 2023, ottenendo una sonora bocciatura.
  • Gli autori hanno ottenuto la pubblicazione nel 2024 da una rivista meno nota (con impact factor 2.2) rispetto a The Lancet (impact factor 168.9).
  • In entrambe le versioni dell’elaborato, quella del 2023 e quella del 2024, gli autori non dimostrano un collegamento tra vaccino e decessi.
  • Gli autori avevano, e hanno continuato, a considerare nelle loro “analisi” solo determinati casi di decesso da loro selezionati, riguardanti persone anziane con media età di 70,4 anni. Da questi casi selezionati, secondo il loro parere il 73,9% sarebbe deceduto a causa della vaccinazione.
  • In entrambe le versioni, gli autori concludono che non c’è alcuna certezza e che c’è bisogno di ulteriori analisi.
  • Alcuni degli autori sono noti negli ambienti No Vax, avendo diffuso diverse falsità e terrore sui vaccini anti Covid.
  • Uno degli autori principali promuove “cure detox” per i vaccinati, spaventati da certe teorie.

Analisi

La notizia viene condivisa via Threads attraverso lo scatto di un cellulare dove viene mostrato un articolo di MeteoWeb:

La narrazione viene ripresa dall’articolo di MeteoWeb del 22 giugno 2024, condiviso in gruppi critici sulla pandemia Covid-19:

In alcuni casi viene pubblicata testualmente via Facebook:

Un altro articolo condiviso è quello di DCNews dal titolo «Morti improvvise, l’ultimo studio choc sulle autopsie svela l’incredibile percentuale di decessi correlati direttamente al sacro siero».

La storia dello “studio”

Come riportato da MeteoWeb, lo “studio” titolato “A Systematic REVIEW of Autopsy findings in deaths after COVID-19 vaccination” vede come firmatari delle vecchie conoscenze della disinformazione sulla pandemia Covid-19, come ad esempio Peter McCullough che promuove una fantomatica “cura detox” dai vaccini anti Covid. Harvey A. Risch, altro firmatario, aveva già diffuso affermazioni ambigue su vaccini e decessi.

Il titolo dello “studio” non è affatto nuovo, in quanto risulta essere lo stesso dell’elaborato respinto da The Lancet che avevamo trattato in un precedente articolo, rifiutato in quanto «le conclusioni dello studio non sono supportate dalla metodologia dello studio».

Non riuscendo a pubblicare l’elaborato su The Lancet (con impact factor 168.9), gli autori si sono rivolti alla rivista Forensic Science International (con impact factor 2.2) ottenendo una pubblicazione il 21 giugno 2024.

I contenuti dello “studio”

L’elaborato è lo stesso, parzialmente modificato come possiamo notare dal confronto dell’abstract (prima a sinistra, dopo a destra):

In entrambe le versioni, risulta evidente che gli autori non siano per niente certi del risultato. Infatti, l’elaborato «suggerisce» un nesso senza darlo per sicuro. Si può notare, inoltre, che scompare nelle conclusioni l’affermazione «nella maggior parte dei casi» («in most cases») rendendo più “blanda” la teoria fornita dagli autori.

Come nella versione precedente, gli autori non hanno effettuato autopsie o analisi approfondite sui deceduti. Affermano di aver recuperato 678 pubblicazioni su «PubMed e ScienceDirect» riguardanti le persone vaccinate e decedute prima del 18 marzo 2023. Da questi 678 elaborati, gli autori ne hanno selezionato 44 contenenti 325 casi di autopsia e un caso di necroscopia, riguardanti pazienti anziani con un’età media di 70,4 anni venuti a mancare in media dopo due settimane dalle somministrazioni del vaccino anti Covid. Di questi 326 casi selezionati, secondo i loro «criteri di inclusione», 240 decessi verrebbero collegati alla vaccinazione, ossia la percentuale del 73,9% riportata per sostenere la teoria.

Nelle conclusioni, di fatto, non affermano con certezza che i vaccini abbiano causato i decessi. Riportano affermazioni come «alta probabilità» e la necessità di effettuare «ulteriori indagini» al fine di «chiarire» i loro “risultati”.

Conclusioni

L’elaborato non è affatto nuovo. Gli autori, già noti negli ambienti No Vax e con evidenti interessi, come ad esempio Peter McCullough che promuove fantomatiche “cure detox” per i vaccinati spaventati dalle diverse infondatezze diffuse, avevano tentato una prima pubblicazione su The Lancet. Bocciati dall’autorevole rivista, un anno dopo hanno ottenuto la pubblicazione da parte di un’altra meno nota della prima, ma con le medesime conclusioni: dopo aver selezionato i loro casi, selezionando quelli riguardanti persone anziane intorno ai 70 anni di età, non sono certi che i decessi siano dovuti alle vaccinazioni.

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