Bimbo di 10 anni morto nel pozzo al campo estivo, la caduta di 15 metri e i tentativi di salvataggio: cosa è successo a Palazzolo Acreide

Una operatrice si è calata subito dopo ma non è riuscita a raggiungerlo ed è stata soccorsa. Necessario l’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco

Stava partecipando con altri coetanei al campo estivo organizzato dalla Fondazione Anffas di Palazzolo Acreide Doniamo sorrisi il piccolo Vincenzo, 10 anni, quando è sfuggito per un attimo all’attenzione degli organizzatori, si è arrampicato sulla bocca del pozzo artesiano ed è caduto giù. Il bambino era lì con il fratello, affetto da disabilità, e stava giocando con gli altri piccoli partecipanti alle attività del centro in provincia di Siracusa. Le ricostruzioni di quanto accaduto sono ancora in corso. Secondo quanto emerge dal racconto dei soccorritori, subito dopo l’accaduto una delle operatrici ha provato a raggiungerlo, calandosi con una corda. La donna, 54 anni, non è riuscita a scendere fino in fondo ai 15 metri del pozzo, bloccandosi prima di arrivare all’acqua per una crisi di panico. «Sono arrivato sul posto quando l’operatrice è stata portata in Pronto soccorso in stato di shock», racconta il colonnello dei carabinieri Gabriele Barecchia al Corriere della Sera, «la donna avrebbe provato a scendere, poi sarebbe andata in crisi di panico e non è riuscita a proseguire la discesa e allora è stata soccorsa dai vigili del fuoco».


Cosa è successo

Vincenzo si sarebbe allontanato dal resto del gruppo. Pochi secondi, qualche minuto. Quando gli operatori si sono accorti della sua assenza era in piedi sul coperchio del pozzo. Scendi giù, scendi da lì, le urla degli operatori e degli altri bambini. Poi il coperchio deve essersi spostato, o è crollato, portano giù con sé il bambino. Quindi l’intervento di una delle animatrici che si è calata con una corda cercando di parlare con il bambino, invitandolo a mantenere la calma. Poi si è bloccata a metà e sono arrivati i vigili del fuoco. «Il bambino è stato trovato nella parte non visibile del pozzo, nel punto in cui si allarga», spiega il militare, «il suo corpo era sul pelo dell’acqua, probabilmente i polmoni non si erano riempiti di acqua ma sarà l’autopsia a fare chiarezza. Potrebbe aver sbattuto la testa, ma quando siamo arrivati noi non si muoveva nemmeno l’acqua». Non è ancora chiaro quindi se sia morto per la caduta di 15 metri o per annegamento. Sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco a recuperare il corpo.


L’indagine

La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sulla morte del bambino, recuperato senza vita dal pozzo artesiano in cui era caduto. L’indagine è a carico di ignoti e vede la collaborazione di polizia e carabinieri. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica della vicenda. E in particolare per verificare se il pozzo fosse stato adeguatamente segnalato. Secondo le prime ricostruzioni, il bambino sarebbe salito sulla lamiera che copriva il pozzo, ma il coperchio ha ceduto, facendolo precipitare per 15 metri in acqua. Negli ultimi giorni, la fondazione aveva organizzato una serie di escursioni e attività di integrazione con normodotati e volontari. I bambini sono stati impegnati per esempio nella coltivazione di orti e in laboratori di cucina. Oggi era prevista la gita, durante la quale è avvenuta la tragedia.

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