La teoria del complotto dell’influenza aviaria creata per scatenare una carenza di cibo

Le affermazioni di Peter McCollough non risultano supportate dai fatti

«Crisi artificiale per creare un carenza di cibo». Questa è la definizione dell’influenza aviaria data dal cardiologo vicino agli ambienti no vax Peter Andrew McCollough. Una teoria diffusa senza prove, che ha diversi elementi in aperto contrasto con la realtà dei fatti.

Per chi ha fretta:

  • Si sostiene che la situazione dell’influenza aviaria sia stata artificialmente peggiorata in occasione del voto di novembre 2024 negli Usa per creare una «crisi artificiale» e una «carenza di cibo» dovuta a quella che la Global Vaccine Alliance indicherebbe come «la prossima pandemia».
  • L’ipotetica carenza di cibo dovuta all’aviaria riguarderebbe solo alcuni animali e non tutti gli altri alimenti.
  • L’influenza aviaria è nota dal XIX secolo.
  • Sebbene più serio di una volta, il rischio che il virus passi da essere umano ad essere umano è ancora basso.
  • La Global Vaccine Alliance non ha indicato l’aviaria tra le malattie che daranno origine alla prossima pandemia.
  • Un vaccino contro l’influenza aviaria è già stato sviluppato.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica (altri esempi qui, qui, qui). Nella descrizione si legge:

CREERANNO UNA CARENZA DI CIBO CON IL TIMORE DELL’INFLUENZA AVIARIA

COME?

IL DR. #McCULLOGH AFFERMA:

“Stanno effettuando test PCR di massa sugli animali, creando questa crisi artificiale, e poi l’abbattimento o la distruzione di massa del pollame”.

Ciò che è preoccupante è che il Michigan sta cedendo alla paura e dichiarando una “emergenza influenza aviaria”.

“Abbiamo prove incredibili che si tratta di ricerche sul guadagno di funzione ancora in corso nei laboratori statunitensi”.

“L’allarme influenza aviaria, che è la malattia X, la Global Vaccine Alliance dice che è la malattia X – che creerà insicurezza alimentare come motore della paura nel ciclo elettorale”.

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#AVIARIA

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Nel video il cardiologo statunitense Peter Andrew McCollough, noto per aver diffuso informazioni false riguardo il Covid e i vaccini (due esempi qui e qui), definisce l’influenza aviaria una «crisi artificiale» che sarebbe stata appositamente messa in atto per «creare un carenza di cibo» a ridosso delle elezioni statunitensi e di un importante incontro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il cardiologo vicino agli ambienti antivaccinisti sostiene anche, come viene ricordato anche nella descrizione del contenuto, che l’influenza aviaria sia la «malattia X» che causerà la prossima pandemia secondo la Global Vaccine Alliance.

Una carenza di cibo?

Al contrario di quanto fa intendere McCollough, l’influenza aviaria non è nota di recente. In realtà, questa risulterebbe descritta per la prima volta in Piemonte nel 1878. Nel corso del XX secolo sono stati diversi i focolai – sia tra animali da allevamento, sia tra animali selvatici – divenuti sempre più comuni dalla fine degli anni ’90. Oggi i sottotipi dei virus dell’influenza aviaria maggiormente diffusi sono l’H5N1 – il più comune in assoluto – fino all’H5N8, l’H7N7 e l’H9N2. Negli anni, milioni di animali sono stati abbattuti per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria, ma ciò non vuol dire che vi sia stata o vi sarà una carenza di cibo, dato che tutti gli altri alimenti non vengono intaccati dal virus.

Il contagio nelle vacche

Nella primavera del 2024 ha causato preoccupazione la scoperta della capacità del virus H5N1 di passare dagli uccelli alle vacche, e da queste al latte, potendo quindi potenzialmente trasmettersi anche agli esseri umani, come già accaduto in passato, con casi che in alcune occasioni hanno portato alla morte, come ricorda il Cdc statunitense. Inoltre maggiore è la penetrazione del virus tra i mammiferi e maggiore è la possibilità che si sviluppi una variante in grado di saltare da una persona all’altra, caso ancora mai rilevato, così come non sono stati rilevati contagi da bovini a persone.

L’aviaria non è considerata tra i principali patogeni e potenziali pandemici

Infine, non trova riscontro l’affermazione secondo cui per la Global Vaccine Alliance (Gavi) l’influenza aviaria sarebbe la malattia X che causerà la prossima pandemia. Per quanto questo caso non possa essere escluso, l’informazione che la vede come pericolo numero uno non viene riportata dalla Gavi. L’influenza aviaria non risulta nella lista delle malattie che potrebbero diventare la prossima pandemia. Ad ogni modo, fortunatamente un vaccino contro l’influenza aviaria è già stato sviluppato e alcuni Paesi hanno anche cumulato scorte per eventuali future epidemie. Al momento tuttavia, il rischio di pandemia causata dall’influenza aviaria è considerato basso sia dal Cdc che dall’Oms. La maggior parte degli esperti del settore ritiene che sarà la normale influenza a causare la prossima pandemia.

Conclusioni

Sui social circola una teoria secondo cui l’influenza aviaria sarebbe uno strumento da usare per creare una carenza di cibo. Un’affermazione che non ha riscontro con la realtà per varie ragioni.

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