Nadia Bengala e la figlia schiava della droga: «È incosciente, sta camminando sull’orlo del precipizio»

Il grido di dolore dell’ex Miss Italia: avrei voluto per lei il ricovero coatto

Nadia Bengala, 62 anni, miss Italia 1988, ha una figlia che si chiama Diana Schivardi. La 28enne è stata condannata a 10 mesi di carcere per aver tentato di rubare all’interno di alcune auto e di essersi scagliata contro chi ha provato a fermarla. La figlia non si è presentata, mentre la madre ha seguito il processo. E oggi parla con il Corriere della Sera: «Mia figlia vive in una realtà tutta sua, purtroppo. Io le dedico ogni minuto del mio tempo. Lo faccio con amore, perché lei ne ha bisogno. Le spiego, ma lei è lontana, non credo abbia afferrato quanto è grave la condanna e i motivi che ne sono all’origine. Certo non è stata indifferente. Anche per lei è stata una giornata dolorosa. Però c’è ancora un distacco. Lei ha bisogno d’aiuto, ma anche io ne avrei bisogno per tirarla fuori da questo incubo».


Ricovero coatto

Bengala avrebbe voluto per la figlia il ricovero coatto: «È incosciente. Non capisce quello che la sta accadendo. Non vede che sta camminando sull’orlo del precipizio. Sta scivolando piano piano verso il baratro e da lì non risalirà mai più. Questa condanna, dove è stabilito che è solo in parte capace di intendere, non le serve. Soltanto se verrà obbligata a stare in una comunità, dove specialisti la possano seguire giorno per giorno allora capirà quanto è grave la sua condizione. Io ne ho pagati tanti di specialisti. Ma si è dimostrato tutto inutile, perché lei non ha percepito di essere in un vicolo cieco». Per lei «la colpa è della droga, obnubila il cervello. Lei vede cose non esistono. La sua realtà è appannata dagli stupefacenti. È necessario che le cada questo velo per riprendere il controllo della sua vita. Altrimenti finirà in guai molto più seri e dolorosi di quelli che sta affrontando oggi».


La figlia e la droga

La madre non sa spiegarsi perché la figlia si sia avvicinata alla droga: «Non so dare una spiegazione precisa. Penso che ci sia stata una forma di malessere interiore, che mi è sfuggita. Ma è anche vero, che la vita è fatta d’incontri, conoscenze, amicizie. Quelle sbagliate fanno danni irreparabili. Magari all’inizio appaiono brave persone, e solo dopo cade la maschera. Qualcuno le avrà detto prova e lei ha scelto di assecondarlo. Chi lo ha fatto, era un disgraziato. Certo lei era predisposta». Mentre oggi Nadia Bengala è «una donna dalla vita tranquilla. Qualcuno dice che sono rimasta la stessa Nadia, semplice e ingenua, anche spontanea. Ogni mattina però devo inventarmi la giornata. Lo faccio per mia figlia. Oggi sto alla presentazione di un’azienda di cosmetici. Sto qua per Diana. La devo salvare. Lei ha bisogno d’aiuto, è tutta la mia vita».

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