La fatica di Biden, le bugie di Trump, gli insulti reciproci: cosa è successo al primo dibattito tv

Un presidente poco lucido ha fatto fatica a tenere testa alle dichiarazioni, imprecise e piene di menzogne, dello sfidante: un brutto spettacolo per gli Stati Uniti

Bugie, confusione e offese reciproche senza alcun intervento da parte dei giornalisti. Passerà probabilmente alla storia come il peggiore dibattito presidenziale recente quello tra Joe Biden, 81 anni, e Donald Trump, 78 anni, andato in onda negli studi della Cnn ad Atlanta. Quella che poteva essere un’opportunità per convincere gli elettori indecisi sulla scelta di novembre è stato, fin dall’inizio, uno spettacolo poco degno di una grande democrazia occidentale: un’ora e mezza imbarazzante con affermazioni spesso approssimative e false da parte dell’ex presidente, e confusione e incertezza da parte del presidente in carica, incapace di smentire Trump con dati e fatti.


I temi

I due non si stringono la mano, né si guardano in faccia prima di iniziare. La polarizzazione regna su tutti gli argomenti: entrambi annunciano primati e record durante le loro amministrazioni, e denunciano disastri e crolli durante la gestione dell’avversario. A cominciare dall’economia, con Biden che afferma di aver risollevato l’America da «condizioni disastrose» e Trump che risponde che mai l’economia è stata così dinamica come durante il suo mandato nonostante la pandemia. I cavalli di battaglia dell’ex presidente sono, come annunciato dalla campagna, l’inflazione «che sta uccidendo il Paese», l’aumento dell’immigrazione «che sta portando terroristi e malati mentali in America» e la debolezza di un Paese impegnato in guerre in giro per il mondo ma senza averne più la leadership.

Le offese e il sesso con la pornostar

Biden appare stanco e in difficoltà fin dall’inizio, al punto che durante il dibattito lo staff fa trapelare la presenza di un raffreddore invalidante, mentre aumentano le voci di un crollo delle donazioni da parte dei democratici e di pressioni per un ritiro dalla corsa presidenziale. Non riesce neanche a difendere i suoi cavalli di battaglia: l’aborto, per esempio. Trump ripete più volte che prima delle decisione della Corte Suprema che ha ribaltato la Roe vs Wade l’interruzione di gravidanza era consentita fino al nono mese negli Stati governati dai democratici: il presidente in carica non lo smentisce ma cerca di portare il tema sulla libertà e la salute delle donne. Biden alterna momenti di grande stanchezza a picchi di aggressività, come quando si rivolge al rivale chiamandolo «un perdente o un cretino», «un piagnucolone», e accusandolo di «aver fatto sesso con una pornostar». Dall’altro lato, Trump non risparmia certo le offese a Biden. Lo accusa delle persone morte per Covid durante la sua amministrazione, di quelli uccisi per mano dei migranti a causa della sua politica dei confini aperti – battezzati dall’ex presidente «i crimini di Biden» -, e di tutti i cittadini ammazzati dall’inflazione. La politica estera è forse la parte più prevedibile del dibattito: l’ex presidente ribadisce la teoria secondo cui Putin non avrebbe mai attaccato l’Ucraina sotto la sua amministrazione, mentre Biden controbatte con quella di un’America che difende i popoli democratici nel mondo. L’accusa più grottesca arriva forse proprio su Gaza, quando Trump – dopo aver detto che «Israele deve finire il suo lavoro» – definisce Biden «un palestinese debole», per questo odiato anche dai palestinesi. Il presidente ripete spesso che quelle di Trump sono solo bugie ma senza riuscire a entrare nel merito delle affermazioni dell’ex presidente, che arriva a minacciarlo di finire incriminato per «tutti i danni che ha commesso», come d’altronde è già successo al figlio Hunter.

L’assalto al Congresso e le politiche ambientali

Entrambi sostengono di aver scelto di candidarsi solo per difendere il Paese dalle conseguenze del governo dell’altro. Se Trump vuole evitare «il fallimento degli Stati Uniti» e «la terza guerra mondiale», l’obiettivo di Biden è salvare la democrazia minacciata da un presidente che ha aizzato la folla durante l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Su questo tema, il tycoon arriva a dire che la responsabilità della rivolta è dell’ex presidente della Camera Nancy Pelosi, sottolineando che è stata lei stessa ad ammetterlo. «Ho offerto 10mila uomini della guardia nazionale e lei ha rifiutato», sostiene più volte Trump senza essere smentito da nessuno dei presenti. Uno dei momenti più surreali arriva con la domanda sulle politiche ambientali, quando Trump liquida la faccenda affermando seccamente: «La mia amministrazione ha avuto i migliori numeri a livello ambientale». Dichiarazione a cui il presidente prova a ribattere ricordando un dato concreto: l’uscita dall’accordo di Parigi sul clima che obbligava le grandi nazioni a impegnarsi per contenere l’aumento della temperatura globale. Quando si arriva all’elefante nella stanza – l’età avanzata dei due candidati – il dibattito assume toni grotteschi con i due canditati che si prendono in giro sulle loro abilità golfistiche e l’opportunità di fare dei test cognitivi. Ma a quel punto la sensazione è che il faccia a faccia sia già degenerato.

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