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«Siamo fottuti»: dopo il duello Biden-Trump i democratici «in forte panico» cercano l’alternativa

28 Giugno 2024 - 08:51 Ugo Milano
C'è chi ventila l'ipotesi che il presidente si faccia da parte prima del voto

La disastrosa prestazione di Joe Biden nel primo dibattito presidenziale contro Donald Trump, andato in onda ieri sera negli studi della Cnn ad Atlanta, ha mandato i democratici «nel panico». Tutti coloro che per mesi hanno difeso il presidente in carica, scrive il New York Times, si sarebbero scambiati messaggi e telefonate a pochi minuti dall’inizio del duello tv, quando era già chiaro che per Biden sarebbe stata una pessima serata. Qualcuno avrebbe commentato «siamo fottuti» e qualcun altro avrebbe ventilato l’ipotesi che il presidente si faccia da parte. I dem, si legge, stavano immaginando scenari che richiederebbero ai leader del Partito come il senatore Chuck Schumer, l’ex Speaker della Camera Pelosi e il deputato della South Carolina Clyburn di intervenire per spingerlo a ritirarsi, anche se non c’erano indicazioni che alcuno di loro accetterebbe di farlo.

#swapJoeout

Molti di loro hanno, inoltre, reso noto il proprio sconcerto sui social media. «I democratici dovrebbero nominare qualcun altro, prima che sia troppo tardi», scrive Andrew Yang, candidato democratico alla presidenza nel 2020, su X aggiungendo un hashtag per l’occasione: #swapJoeout. Anche il responsabile della campagna elettorale di Barack Obama del 2008, David Plouffe, ha fatto saper che tra i dem «c’è molta preoccupazione» dopo la performance di ieri. All’indomani del dibattito anche media e analisti americani sono pressoché d’accordo. «Signor Presidente, un modo per servire il Paese nel 2024 è quello di annunciare il suo ritiro e chiedere ai delegati di sostituirla: è la strada più sicura per gli Stati Uniti», si legge nella sezione opinioni del Nyt. «Biden è un brav’uomo e un buon presidente, ma deve ritirarsi dalla corsa», scrive l’editorialista, vicino al candidato dem, Thomas Friedman.

Il dibattito

Nei 90 minuti di dibattito, un Biden dalla voce roca, stanco e confuso non è riuscito ad essere incisivo. Trump, al confronto, è sembrato un leone pieno di energia, capace di controllare la sua consueta aggressività, anche se ha dribblato molte domande e ripetute varie menzogne. I due si sono scontrati su tutto, accusandosi reciprocamente di mentire, dall’economia all’immigrazione, dal clima all’aborto. Ma quello che contava di più nella sfida tra i due candidati più vecchi di sempre – 81 il primo, 78 l’altro – era il test sull’età, ossia sulla lucidità e l’apparenza fisica. E che Biden ha decisamente fallito. Ma chi potrebbe prendere il suo posto? La vicepresidente Kamala Harris è forse l’ipotesi più accredita. O il governatore della California Gavin Newsom, ma anche la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer. E poi c’è la sempre acclamata Michelle Obama, che rifiuta però la candidatura. Nonostante le voci sempre più insistenti, un cambio di candidato a circa 4 mesi dalle elezioni potrebbe rivelarsi un fallimento su tutta la linea. 

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