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Ketamina in pillole per curare la depressione, la scoperta degli scienziati, che ora studiano come evitarne l’uso ricreativo

30 Giugno 2024 - 12:20 Antonio Di Noto
La somministrazione in pillole, anziché per via intravenosa o sniffandola, permette di ridurre gli effetti collaterali della sostanza

La parabola della ketamina continua: da tranquillante per cavalli a sostanza ricreativa e rilassante, e ora, anche farmaco contro la depressione. Proprio quest’ultimo è l’uso della sostanza su cui si stanno concentrando i ricercatori che hanno scoperto che l’analgesico-dissociativo può dare sollievo a coloro che soffrono di gravi forme di depressione. Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine, la ketamina ha mostrato effetti benefici in 150 pazienti che non avevano risposto ad altri antidepressivi. Inoltre, finora somministrata per via intravenosa in cliniche specializzate, la sostanza può essere adattata in forma di pillole, semplificando di gran lunga l’accesso alla cura per tutti i pazienti che ne hanno bisogno. «Il fatto che potenzialmente si possa somministrarla a casa rende improvvisamente questo farmaco molto più facile da utilizzare», ha affermato l’autore principale dello studio, Paul Glue, psichiatra dell’Università di Otago a Dunedin, in Nuova Zelanda.

Gli effetti collaterali

La ketamina in alcuni casi viene già utilizzata per curare la depressione, e studi precedenti hanno scoperto che può produrre notevoli miglioramenti nei sintomi delle persone. Il farmaco viene generalmente somministrato per via endovenosa o tramite spray nasale. Entrambi questi metodi possono causare effetti collaterali, tra cui ipertensione, frequenza cardiaca elevata e dissociazione, che fa sì che le persone si sentano distaccate dal proprio corpo e dall’ambiente circostante. Effetti collaterali che possono essere alleviati da formulazioni di ketamina a rilascio lento. A partire da questo assunto, Gue e i suoi colleghi hanno sviluppato una compressa a rilascio lento chiamata R-107 e l’hanno somministrata a 231 partecipanti allo studio, tutti affetti da un gravi disturbi depressivi che non era migliorato nonostante la somministrazione di almeno altri due antidepressivi.

Lo studio

Nella prima parte dello studio, tutti i 231 partecipanti hanno ricevuto una dose giornaliera di 120 milligrammi di R-107 per cinque giorni. Dopo otto giorni, i partecipanti i cui sintomi di depressione non erano migliorati hanno lasciato lo studio, lasciandone 168 a completare la seconda parte. Questo consisteva in uno studio clinico di 12 settimane in cui i partecipanti assumevano compresse placebo o una delle quattro dosi di R-107 (30, 60, 120 o 180 milligrammi) due volte a settimana. Dopo un totale di 13 settimane di trattamento, il 71% dei partecipanti che hanno assunto il placebo ha avuto una ricaduta (sintomi di depressione moderata), rispetto al 43% di coloro che hanno ricevuto la dose più alta di R-107. I partecipanti hanno riscontrato effetti collaterali minimi e nessun cambiamento nella pressione sanguigna, e pochi hanno riferito sensazioni di sedazione o dissociazione.

La ketamina contro l’alcolismo

Rimangono interrogativi su come evitare che il farmaco possa essere assunto per uso ricreativo. Per questo la pillola è stata progettata in modo da essere molto difficile da rompere e polverizzare, e impedire che venga sniffata. Ulteriori studi verranno condotti per analizzare a fondo il potenziale che la ketamina ha già mostrato nel curare altre condizioni psichiatriche, come l’alcolismo. «Al momento non ci sono farmaci particolarmente efficaci nel ridurre la dipendenza dall’alcol», ha spiegato Glue. «Per questo, sarebbe un grande passo avanti riuscire a farlo con la ketamina», ha concluso.

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