Vaticano, ai dipendenti vietati tatuaggi, piercing e convivenze
Niente piercing, tatuaggi in bella vista o «aderire ad associazioni i cui scopi non sono compatibili con
la dottrina della Chiesa». No alle convivenze ma solo nozze benedette dal parroco. Questi in sostanza i nuovi paletti fissati nel regolamento per i dipendenti laici che, a vario titolo, lavorano alla Fabbrica di San Pietro e sono a contatto con i turisti, attesi in gran numero per il Giubileo. A riportare le nuove indicazioni è oggi Il Messaggero, e sono valide per tutti: per i sampietrini, storiche maestranze che si pccupano della manutenzione delle strutture, che gli impiegati assunti in Fabbrica. Era tempo che Papa Francesco voleva mettere delle regole su un settore un po’ troppo autonomo a spesso difficilmente adattabile alle riforme avviate nel suo mandato. Per i dipendenti sarà causa di licenziamento se scoperti a divulgare informazioni a estranei su ciò che avviene dentro la basilica. Non possono ricevere estranei in ufficio, né «asportare documenti originali, fotocopie, copie elettroniche o altro materiale d’archivio». Negato poi l’uso indebito «di timbri e carta intestata o software informatici della Fabbrica per scopi di natura privata».
Le novità per i canonici effettivi, non più nominati a vita
Nella giorno della festività di San Pietro e Paolo sono stati pubblicati i testi degli Statuti e dei Regolamenti sia sul Capitolo della basilica che della Fabbrica. Non una novità a rapida gestazione, perché le norme sono passate prima al vaglio dei giuslavoristi vaticani. Le novità riguardano anche i canonici, spiega Il Messaggero, divisi in canonici onorari (con più di 80 anni e senza stipendio) e canonici effettivi. Questi ultimi non sono più a vita ma di nomina quinquennale e con obblighi statutari ben precisi, tra cui la gestione del patrimonio (con possibilità di delega sull’immobiliare all’Apsa).
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