Cogne isolata per tutta l’estate? L’idea di Daniela Santanché: «Portiamo i turisti in elicottero». Come funziona il piano

Si chiama «Cogne mette la ali» l’idea della ministra del Turismo per provare a salvare la stagione turistica, dopo le devastazioni dell’alluvione dello scorso weekend

La ministra del Turismo, Daniela Santanché, ha annunciato di voler portare «i turisti a Cogne con l’elicottero», dopo la recente alluvione ha reso impraticabile ogni strada di accesso alla località turistica e ai comuni vicini. Gli elicotteri a Cogne e dintorni sono stati utilizzati ancora oggi, ma per evacuare altri 300 turisti rimasti bloccati dallo scorso weekend, dopo la chiusura della strada regionale 47. Nel giro di sei ore sono caduti circa 90 millimetri di pioggia, ha spiegato l’assessore al turismo di Cogne, Deborah Bionaz. Un fenomeno «straordinario», spiega l’assessora, che ora rischia di compromettere se non l’intera stagione turistica estiva, almeno quella di luglio.


La strada chiusa per almeno un mese

I lavori di ripristino della strada che porta a Cogne rischiano di andare avanti per tutta l’estate. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, stima il ripristino in almeno un mese. Ma il timore degli albergatori è che i lavori possano andare per le lunghe, come già successo in passato. E sono pronti a mettere in cassa integrazione i dipendenti, in vista delle disdette alle prenotazioni dei turisti. Da qui l’idea della ministra Santanché, che ha già coniato il nome per l’iniziativa: «Il progetto lo abbiamo chiamato “Cogne mette le ali” – spiega – È un’idea che farà bene alla Valle D’Aosta e alla comunità di Cogne».


Come funziona il progetto «Cogne mette le ali»

Secondo la ministra è l’unica soluzione immediata per evitare che il turismo locale si fermi: «Piuttosto che mettere le persone in cassa integrazione – ha spiegato da Aosta – chiudere le strutture alberghiere, chiudere la comunitò, lavoreremo per far arrivare i turisti ad Aosta, prelevarli con l’elicottero e portarli a Cogne». Il progetto però riguarda solo quei turisti che vorranno fermarsi a lungo: «Dovranno naturalmente fermarsi per un periodo congruo, almeno quattro giorni in albergo, oppure 14 giorni in seconda casa».

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