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L’exit strategy di Fedez: per cedere Muschio Selvaggio ha strappato a Luis Sal 250mila euro. E la bibita con Lazza la lascia volentieri a Del Vecchio

02 Luglio 2024 - 19:24 Diego Messini
Il rapper-influencer ha rivisto negli ultimi mesi i suoi investimenti: sul podcast ha mollato l'osso, su Boem ha fatto un passo di lato. Ecco i numeri e i risvolti delle operazioni

Non è certo un anno semplice questo 2024, per Fedez. A febbraio si è consumata tristemente la fine della storia con Chiara Ferragni, con tutto lo strascico di dolore privato, riprogrammazione della vita famigliare e impatto “reputazionale”. Poi sono arrivati nuovi problemi di salute, e a maggio la brutta storia del pestaggio di Cristiano Iovino dopo una serata in discoteca a Milano, finita con una denuncia per rissa. Nel mezzo, consigliato dal suo staff e dalla madre che ne cura gli interessi economici, Fedez ha pure dovuto mettere la testa sui suoi progetti di business. Cercando di razionalizzare gli investimenti e tenersi lontano da ulteriori guai, emerge ora dalle carte. Già perché negli ultimi mesi, tramite i suoi fiduciari, il rapper ha preso in parallelo due decisioni importanti: quella di mollare l’osso su “Muschio Selvaggio“, accettando di cedere la sua quota della ditta che produce il podcast a Lui Sal, e quella di passare in minoranza pure in Boem, la società che produce l’omonima bibita lanciata lo scorso anno con Lazza, a favore dell’ascesa del finanziatore n° 1, Leonardo Maria Del Vecchio. Open è in grado di dar conto ora dei dettagli di queste operazioni condotte negli ultimi mesi, da cui emerge – per ora – un esito chiaro: Fedez ha accettato di guardare gli altri player prendere il controllo di quei due progetti d’impresa (totale nel primo caso, parziale nel secondo), portando a casa in cambio un bel gruzzolo.

L’assegno da 250mila euro incassato per “Muschio Selvaggio”

C’è voluto più di un anno per risolvere il loro contenzioso – combattuto dietro le quinte tramite avvocati e “in scena” sui social – ma alla fine Fedez e Luis Sal hanno deposto le armi. Ai primi di giugno, come già raccontato, i due hanno messo nero su bianco l’accordo di desistenza con cui hanno chiuso la vicenda. Col via libera alla cessione “pacifica” della quota del 50% di Muschio Selvaggio Srl da Fedez a Sal sottoscritto davanti al notaio. Non si conosceva però sin qui l’importo dell’operazione. Ebbene, col via libera all’uscita di scena dall’azienda, Fedez – sempre per tramite della madre Annamaria Berrinzaghi che lo ha rappresentato – s’è portato a casa 250mila euro. Ritirati il 5 giungo dalla signora dalle mani dello stesso Luis nella forma di un assegno circolare. Non un investimento da poco per lo YouTuber bolognese, considerato che il valore nominale della quota rilevata era di poco più di 36mila euro. Ma Sal nei mesi scorsi non ha voluto sentire obiezioni e ha tenuto botta sulla sua interpretazione di quanto accaduto a dicembre scorso – fino a vedersi riconosciuta ragione dal Tribunale e poi dallo stesso Fedez: rifiutando l’offerta del rapper di accaparrarsi tutte le quote della società, ha attivato la clausola della “roulette russa” e guadagnato così il diritto a prendersele invece tutte lui. Operazione infine riuscita, ha riconosciuto l’accordo tra le parti. Con relativo esborso.

Tutto partì con una furibonda lite social tra Fedez e Luis Sal…

La scommessa delle bollicine “vegetali”

Quella tra Fedez e Lazza è partnership sicuramente diversa. Si tratta di produrre una bevanda, intanto, e non un podcast: un drink a base di seltz e aromi naturali, al gusto di zenzero e con un tasso alcolico di 4,5 gradi, per la precisione Spazio ad un prodotto “freddo”, dunque, non a un progetto artistico tale da gonfiare gli ego dei suoi protagonisti. Non v’è traccia di tensioni nei rapporti tra i due cantanti, anche perché Lazza – al di là della promozione adeguatamente “frizzante” di Boem – s’è tenuto assai prudente nell’investimento, entrando con una quota di appena il 3% nella società di beverage, chiamata prima Tubo Srl e poi con lo stesso nome della bevanda. Quello che è cambiato nel tempo invece è il ruolo del terzo player nel progetto: Leonardo Maria Del Vecchio. Il rampollo della fortunata dinastia di Luxottica è entrato già l’anno scorso in società – con la sua LMDV Capital Srl – con un investimento iniziale di poco meno di 2,5 milioni di euro per una quota del 40% del capitale sociale. Restava con ciò comunque in maggioranza Happy Seltz Srl (57%), la controllante aperta per l’occasione da Fedez insieme alla famiglia Bernabei nota a Roma per la lunga tradizione nel mondo dei vini e del beverage.

Fedez e Lazza al lancio di BOEM, 29 Maggio 2023 – ANSA/MATTEO CORNER

Del Vecchio si beve Fedez e Lazza

Il 2023 però non è stato un anno positivo per Boem, che ha chiuso l’anno in perdita per circa 1,2 milioni di euro. «Sostanzialmente in linea con le previsioni di piano economico finanziario sviluppato in sede di avvio dell’investimento», si sostiene nel verbale dell’assemblea dei soci di febbraio che Open ha potuto visionare. Ma comunque un passivo sostanzioso. La contromossa l’ha fatta Del Vecchio stesso, sottoscrivendo di tasca sua un aumento di capitale da 3 milioni di euro. Detto fatto, i conti ne sono risultati ripianati, e la LMDV detiene ora il controllo relativo dell’azienda: ad aprile risulta salita al 53,5%, mentre il vettore di Fedez-Bernabei è calato in minoranza al 43,5%, con Lazza (J Project Srl) sempre fermo al 3%. Se son rose – anzi, bollicine – fioriranno. Ma anche in questo caso Fedez pare aver volentieri accettato di stare a guardare, mentre a tirar fuori contante fresco ha pensato qualcun altro. Forse perché il rapper ha già scelto di concentrarsi su altre nuove avventure?

Leonardo Mario Del Vecchio sorseggia una BOEM in compagnia del suo amico artista Matteo Milleri

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