Kiev, il faccia a faccia Orbán-Zelensky: «Cessate il fuoco, poi negoziate con Putin». «Serve una pace giusta»

Il premier ungherese e il leader di Kiev hanno discusso di un cessato il fuoco, del sostegno militare dell’Ue e dei rapporti bilaterali tra i due Paesi

Nella sua prima visita a Kiev dall’invasione russa in Ucraina del 2022 e in veste di presidente di turno dell’Ue, Viktor Orbán ha spinto – durante l’incontro con Volodymyr Zelensky – per un «cessate il fuoco immediato». L’obiettivo è «accelerare i negoziati di pace» con la Russia di Vladimir Putin. «Ho chiesto al presidente ucraino di prendere in considerazione se un cessate il fuoco rapido possa accelerare i negoziati di pace», ha detto il premier magiaro, nella conferenza stampa congiunta a Kiev, aggiungendo che la tregua sarebbe limitata nel tempo. Per il leader di Kiev, l’Ucraina – massacrata dalla guerra russa -ha però bisogno di «una pace giusta», ha risposto Zelensky al primo ministro ungherese. Durante il vertice, il presidente ucraino ha inoltre ribadito l’importanza del sostegno militare da parte dell’Europa, nonostante l’opposizione in Ue proprio dell’Ungheria sull’invio di aiuti militari all’Ucraina. «È importante che l’Europa mantenga il sostegno militare all’Ucraina mentre l’esercito sta lottando per contenere gli attacchi sferrati dalla Russia», ha detto Zelensky. «È molto importante per tutti noi in Europa che il sostegno dell’Europa all’Ucraina rimanga ad un livello sufficiente, anche per quanto riguarda la nostra difesa dal terrore russo», ha concluso.


Il Cremlino: «Orban a Kiev? Non abbiamo aspettative»

Anche la Russia si è espressa sulla visita del primo ministro ungherese a Kiev. «Non abbiamo alcuna aspettativa in merito», ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «È chiaro che l’Ungheria, che ha assunto la presidenza della Ue, deve svolgere le sue funzioni», ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.


L’arrivo del premier magiaro a Kiev

Dal 24 febbraio 2022, giorno in cui i russi hanno avviato l’invasione dei territori ucraini, il premier ungherese non ha mai svolto una visita ufficiale a Kiev. Era uno dei pochi leader europei ad aver evitato le missioni in Ucraina, fino ad oggi. In mattinata, infatti, Orbán è arrivato nella capitale ucraina. Lo ha fatto all’indomani dell’assunzione della presidenza del Consiglio europeo, che spetterà a Budapest per i prossimi sei mesi. A confermare il viaggio istituzionale è lo staff di Orbán: «È arrivato a Kiev per dei colloqui con il presidente Zelensky». I rapporti tra i due sono stati sempre complicati, data la vicinanza politica dell’ungherese a Mosca e la sua opposizione all’invio di aiuti all’Ucraina.

La questione della minoranza di lingua ungherese nella Transcarpazia

Sono stati i partner europei di Budapest a esercitare pressioni su Orbán affinché migliorasse i rapporti con la leadership ucraina, al minimo storico dopo lo scoppio del conflitto con la Russia. Alla fine dello scorso aprile, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto aveva ventilato la possibilità di organizzare un bilaterale tra il suo premier e il presidente ucraino. Tuttavia, la condizione necessaria per propiziare l’incontro era il ripristino da parte di Kiev dei diritti della minoranza ungherese nell’Oblast della Transcarpazia. Secondo alcuni quotidiani londinesi, questa precondizione è stata raggiunta. Una fonte di Budapest avrebbe detto alla stampa inglese che «nelle ultime settimane è stato raggiunto un accordo sui diritti della minoranza ucraina di lingua ungherese». I due leader potrebbero annunciare la conclusione delle trattative.

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