Cerciello Rega, dalla corte d’appello di Roma nuovo sconto di pena per Elder e Hjorth

I due americani condannati per l’omicidio del carabiniere erano stati condannati in primo grado all’ergastolo, poi a 22 e 24 anni, ora una nuova riduzione

Quindici anni e due mesi per Lee Elder Finnegan e 11 anni e 4 mesi per Gabriele Natale Hjorth, sono le pene che la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha stabilito per i due californiani accusati dell’omicidio di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso nel luglio 2019 nel quartiere romano di Prati. La sentenza è arrivata oggi, 3 luglio 2024, a distanza di cinque anni dal delitto.


Il processo

In primo grado, i due imputati erano stati condannati all’ergastolo. Ridotto in appello nel 2022 a 24 anni per Lee Elder Finnegan e 22 anni per e Gabriele Natale Hjort. Un’ulteriore svolta si era avuta dopo l’intervento della Cassazione, che aveva annullato con rinvio le pene comminate, disponendo un nuovo processo di secondo grado. 


La vicenda

Il vicebrigadiere Cerciello Rega perse la vita dopo aver ricevuto 11 coltellate. Aveva 35 anni, era originario di Somma Vesuviana, da alcuni anni era in servizio a Roma, presso la stazione dei carabinieri a piazza Farnese. Quella notte fatale, i colpi vennero inferti in seguito a una colluttazione nell’ambito di uno scambio legato a questioni di droga. I due giovani americani, infatti, quella sera avrebbero provato ad acquistare cocaina a Trastevere. Ma furono truffati e provarono a rivalersi su Sergio Brugiatelli, l’uomo che aveva mediato con il pusher e al quale rubarono lo zaino. Gli chiesero un incontro per restituirlo in cambio di un riscatto, e Brugiatelli allertò i carabinieri. Cerciello e Varriale, di turno con lui in quelle tragiche ore, si presentarono sul posto. 

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