A Cogne rischia di saltare la stagione, l’allarme degli albergatori dopo l’alluvione: «Pioggia di disdette ad agosto»
In totale, 1.796 persone sono state portate a valle a bordo degli elicotteri messi a disposizione dalle autorità. Erano i turisti che, raggiunta Cogne per le vacanze estive, sono rimasti bloccati nel comune valdostano a causa dell’ondata di maltempo. Alluvioni e frane hanno danneggiato gravemente la strada regionale 47, l’unica che collega Cogne al fondo valle. Lo scorso fine settimana, dopo le violenti piogge abbattutesi sull’arco alpino occidentale, il torrente Grand Eyvia è esondato. L’arteria stradale non sarà ripristinata prima di un mese. «È stata una grande operazione di protezione civile – ha commentato il sindaco Franco Allera – che ha visto impegnati 4-5 elicotteri». I voli continueranno anche nelle prossime settimane, dal mattino alla sera, per consentire ai cittadini di Cogne di raggiungere Aosta, dove molti di essi lavorano. Gli elicotteri saranno a disposizione anche del personale che assiste la popolazione locale.
Le richieste degli albergatori
Intanto, gli attori della filiera turistica sono preoccupati dal contraccolpo che il cataclisma avrà sul loro bilancio stagionale. «Per agosto abbiamo avuto una pioggia di disdette. Il rischio è di avere una stagione sotto zero e in estate a Cogne le aziende fanno il 70% del fatturato annuo. Le priorità in questo momento? Ripristinare la viabilità e dare ristori alle imprese per farle respirare», ha detto Filippo Gérard, albergatore di Cogne ed ex presidente degli albergatori valdostani. «Le aziende ricettive di Cogne ora sono tutte chiuse, è insostenibile tenerle aperte in questa situazione. Per noi è essenziale la strada, magari anche una viabilità provvisoria, per dare un segnale che non siamo isolati dal mondo. Così potremmo organizzare dei fuoristrada per portare in paese i nostri clienti. E poi bisogna portare avanti il discorso della cassa integrazione e dei ristori, è difficile ipotizzare di fare altri debiti dopo quello che abbiamo passato durante la pandemia». Al momento, la proposta della ministra Daniela Santanchè di portare i turisti a Cogne in elicottero, non pare rassicurare gli albergatori locali. Il piano, che si chiamerebbe Cogne mette le ali, prevederebbe un soggiorno minimo di quattro notti in albergo e di 15 giorni nelle seconde case.
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