Mentre in Italia si pensa alla maternità surrogata come reato universale in Irlanda (con un governo di centrodestra) la si regolarizza
Il Parlamento irlandese ha approvato in via definitiva la prima legge sulla fecondazione assistita che include inoltre una regolamentazione delle donazioni e della maternità surrogata. E qui viene il bello: mentre in Italia si pensa a introdurre il reato universale, con l’approdo del ddl in Senato, sotto il cielo di Dublino la legge per regolarizzarla è stata sostenuta con forza dal governo di centrodestra guidato dal premier Simon Harris, nonostante le critiche delle opposizioni.
L’Assisted Human Reproduction Bill, presentato due anni fa, prevede una serie di norme che regolarizzano la fecondazione in vitro fino alla manipolazione di gameti ed embrioni, o entrambi, allo scopo di avviare una gravidanza. Nella legge viene inoltre introdotta l’Autorità di regolamentazione per la riproduzione assistita, al fine di controllare la distribuzione delle licenze alle cliniche per la fertilità e le verifiche nelle strutture autorizzate in tutto il paese. La stessa autorità ha un ruolo fondamentale rispetto al controllo della maternità surrogata: deve garantire che la madre surrogata e i futuri genitori dispongano di consulenza legale e supporto indipendenti prima di stipulare un accordo in una clinica (in Irlanda o all’estero), nel pieno rispetto dei diritti. Il ministro della Sanità, Stephen Donnelly, ha rivendicato l’importanza di questa legge, mentre il senatore indipendente Ronan Mullen ha lanciato critiche, parlando di disprezzo verso le madri.
(Foto di John Looy su Unsplash)
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