Gli ultras della Juve contro Marchisio, lo striscione di insulti per gli elogi ai tifosi del Torino: «Uomo di m…». La risposta dell’ex bianconero

«Quello che proprio non sopporto – ha scritto Marchisio sui social – è che certe persone pensano che essere “tifosi” dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti»

È scoppiata la polemica tra gli ultras della Juventus e l’ex bianconero Claudio Marchisio, sotto accusa dopo le sue dichiarazioni sui tifosi del Torino a cui gli juventini hanno risposto con un durissimo striscione fuori dall’Alleanz Arena. Due giorni fa Marchisio aveva risposto nel podcast «De core» a una domanda sul rapporto tra i tifosi e la città di Torino. «Abbiamo un cuore grande ma non caloroso come quello di Roma – aveva spiegato – Il derby è acceso soprattutto grazie alla tifoseria del Torino. Sono loro l’anima della sfida. Mentre i sostenitori della Juve sono sparsi un po’ ovunque».


Lo striscione contro Marchisio

È stata proprio quell’ultima considerazione di Marchisio a scatenare la rabbia di un gruppo di tifosi bianconeri appartenenti ai «Drughi». Fuori dallo stadio e nei pressi del ristorante di cui Marchisio è socio, alcuni ultras a volto coperto hanno esposto uno striscione pieno di insulti: «Da giocatore lacchè della società, da disoccupato sei un rinnegato! E nella vita Marchisio uomo di m…».


La risposta dell’ex juventino

Sui suoi social, Marchisio ha raccontato di come sia stato inondato dalle foto dello striscione e ha commentato: «È evidente che ognuno è libero di avere il proprio pensiero e che, nei limiti della decenza, abbia il diritto di condividerlo. Quello che però proprio non sopporto è che certe persone pensano che essere “tifosi” dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti. Perché pensate di avere il diritto di appendere quello striscione fuori da un ristorante di cui, tra l’altro, non sono unico socio? Perché pensate che i ragazzi che lavorano al ristorante debbano perdere del loro tempo prezioso rimuovendolo? Perché pensate che le attività vicine debbano essere turbate da questo gesto, così come i loro clienti? Perché nel calcio è sempre tutto ammesso? Perché non esiste mai un confine? E ripeto, non mi dà neanche fastidio il contenuto dello striscione, ma il gesto di averlo appeso fuori dal ristorante». E poi conclude: «Non avete neanche idea di quanto sia stato bellissimo vivere questa vita insieme ai tantissimi tifosi che hanno colorato la mia vita. Tifosi, loro sì, voi no! Citando uno striscione decisamente più romantico di questo: “Son tutti Juventini ma Marchisio lo è un po’ di più”».

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