Euro 2024, il gesto del turco Demiral è un caso diplomatico. Berlino e Ankara convocano gli ambasciatori, Erdoğan vola in Germania

Il difensore è sotto indagine della Uefa per aver fatto il “saluto del lupo”, simbolo del gruppo di estrema destra dei Lupi grigi

Il turco Mehmet Ali Ağca, che nel 1981 sparò a Papa Wojtyla, era un militante dell’organizzazione terroristica di estrema destra denominata Lupi grigi. Attivo ancora oggi, il gruppo – il cui nome ufficiale è Ülkücüler – propugna idee nazionaliste e persegue l’ideale del panturchismo, ovvero l’unione di tutte le popolazioni di cultura turca, anche attraverso attentati e iniziative xenofobiche ai danni delle minoranze etnico-religiose in Anatolia. Gli appartenenti alla frangia che ha caratteristiche paramilitari, tra loro, si salutano con il cosiddetto saluto del lupo. Ed è il simbolo che il difensore Merih Demiral ha usato per esultare dopo le due reti segnate contro l’Austria negli ottavi di finale di Euro 2024. La partita si è chiusa con la vittoria della nazionale turca per 2-1, ma resta aperto il caso legato alla condotta del calciatore ex Sassuolo, Juventus e Atalanta. Oltre all’inchiesta avviata dalla Uefa, la vicenda è sfociata nella diplomazia tra Stati. Turchia e Germania, rispettivamente, hanno convocato l’ambasciatore tedesco ad Ankara e quello turco a Berlino. E intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha deciso di annullare un viaggio in Azerbaigian e volare nella capitale tedesca: vuole sostenere la squadra nella sfida tra Olanda e Turchia, in programma sabato 6 luglio, alle ore 21, all’Olympiastadion di Berlino.


Erdogan volerà in Germania?

La conferma dell’annullamento della trasferta di Erdoğan a Baku è stata fornita da fonti della presidenza turca all’agenzia di stampa Dpa. Non ci sono, invece, certezze riguardo l’arrivo a Berlino, anche se i media locali turchi propendono per tale ipotesi. La questione del centrale dell’Al-Ahli, comunque, ha assunto i connotati politici quando la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, ha chiesto su X che la Uefa avviasse un’inchiesta: «I simboli degli estremisti di destra turca non hanno posto nei nostri stadi. Usare gli Europei di calcio come una piattaforma per il razzismo è completamente inaccettabile», ha scritto sul social. Di qui, la decisione del ministero degli Esteri di Ankara di convocare l’ambasciatore tedesco Jurgen Schulz. La diplomazia turca ha protestato per le parole di Faeser, sostenendo che l’esultanza di Demiral non sia altro che un richiamo all’«identità turca», un gesto che non è vietato in Germania, mentre l’Austria l’ha bandito dal 2019. Inoltre, i turchi hanno ritenuto l’inchiesta della Uefa «inaccettabile e mossa da ragioni politiche».


La versione di Demiral

«Non tutte le persone che mostrano il gesto dei Lupi grigi possono essere definite estremiste di destra», hanno fatto trapelare, poi, fonti del dicastero di Ankara. Il movimento estremista dei Lupi grigi è monitorato, in Germania, dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione. Nell’ultimo rapporto dell’Ufficio, si legge che l’ideologia del gruppo è impregnata di «nazionalismo eccessivo e misantropia». Sarebbero migliaia i simpatizzanti dell’Ülkücüler su suolo tedesco. Ad ogni modo, le autorità turche hanno deciso di sposare la tesi fornita dallo stesso Demiral, dopo che è scoppiata la polemica: «Il modo in cui ho festeggiato ha qualcosa a che fare con la mia identità turca. Siamo tutti turchi, sono molto orgoglioso di essere turco e questo è il significato di quel gesto. Spero che ci siano ancora più opportunità per mostrare questo gesto». Per equiparare il trattamento, il ministero degli Esteri tedesco, la mattina del 4 luglio, ha convocato a sua volta l’ambasciatore turco.

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