Trattative Ue, Meloni sulla maggioranza Ursula: «È fragile, nel futuro si sposterà a destra». E attacca Salis: «Le sue parole sono vergognose»

La presidente del Consiglio sceglie Rete 4 per affrontare diversi temi, tra cui anche i presunti attriti con il Quirinale

Unione europea, riforme costituzionali, attacchi agli avversari politici. È un’intervista fiume quella che Giorgia Meloni decide di rilasciare a Dritto e Rovescio, su Rete 4. E parte dai top jobs delle istituzioni comunitarie, ovvero le cariche ai vertici dell’Europa che hanno visto la presidente del Consiglio defilata nelle trattative. Meloni non nasconde la delusione: «Per il futuro, non credo che durerà questo tentativo di mettere la polvere sotto il tappeto, perché la maggioranza – che sosterebbe Ursula von der Leyen – è molto fragile. Penso che quando i provvedimenti cominceranno ad arrivare nel Parlamento europeo, la maggioranza inevitabilmente si sposterà verso destra. Allora a quel punto riusciremo sicuramente anche a dare qualche soddisfazione ai cittadini per le indicazioni che ci hanno dato con le elezioni».


In Europa «ci sono delle debolezze che si sommano»

A proposito del suo ruolo marginale nei negoziati, la leader di Fratelli d’Italia torna a ribadire: «Non sono d’accordo né sul metodo né sul merito ed è la ragione per la quale non ho votato l’accordo che alcuni hanno ritenuto di fare sulle massime cariche europee». Parla del passato, di come anche «la sinistra», a suo dire, non abbia avuto molta rilevanza nella partita sui top jobs. «Cinque anni fa, quando il governo era pienamente inserito in questa maggioranza ed era totalmente supino alle scelte di quella maggioranza, l’Italia non ha preso né uno dei massimi incarichi europei e neanche uno dei vicepresidenti della Commissione». E conclude sulla questione europea: «Ci sono delle debolezze che si sommano. E c’è una tendenza del sistema a conservarsi come accade qui in Italia e anche in Europa. Quindi si sta cercando di nascondere la polvere sotto al tappeto pensando che si possa fare finta di niente e che si possa non tener conto delle indicazioni che arrivano dai cittadini».


Mattarella e le riforme costituzionali

Qualcuno ha intravisto nelle frasi di Sergio Mattarella – ha parlato dei rischi di un «assolutismo» della maggioranza – una reprimenda all’azione di governo in materia di riforme costituzionali. Diversa l’interpretazione che dà Meloni. «Io francamente non ho letto un attacco al governo e penso che non si faccia un favore alle istituzioni di questa Repubblica se ogni cosa che dice il presidente viene strumentalizzata come se fosse il capo dell’opposizione. Il discorso del presidente era un discorso sulla democrazia, era un discorso molto alto ed è un discorso che io condivido perché se è vero che nelle democrazie non esiste un assolutismo nei poteri non esiste neanche un assolutismo della maggioranze ed è per questo che ci sono dei contrappesi nei sistemi democratici. A sinistra vedo gente che esulta come allo stadio per le parole di Mattarella, ma se non esiste un assolutismo della maggioranza figuriamoci se può esistere un assolutismo della minoranza».

L’attacco al Partito democratico

Meloni ritiene che le opposizioni – ma il pensiero è rivolto principalmente al Pd – protestino contro la riforma del premierato perché, con il sistema vigente, i governi passati sono stati guidati anche da partiti che non hanno ottenuto una maggioranza nelle urne. «Lo abbiamo purtroppo visto quando la sinistra era al governo, quando c’era gente che perdeva le elezioni e che arrivava al governo e alla fine ti dicevano pure se potevi o non potevi uscire di casa. Quello è assolutismo dei poteri ed è il problema che la sinistra ha con questa riforma. Noi non modifichiamo i poteri del presidente del Consiglio, noi modifichiamo il potere dei cittadini che scelgono il presidente del consiglio. Perché il presidente del Consiglio viene scelto dai cittadini ma i poteri rimangono gli stessi. Ed è questo che spaventa la sinistra, il problema è questo, che se decidono i cittadini loro non non possono più governare quando perdono le elezioni. Quindi il problema non è l’uomo solo al comando ma un sistema nel quale c’è solo il Pd al comando».

L’affondo su Salis

«Considero vergognoso che chi viene pagato dagli italiani per scrivere le leggi stia lì a fare apologia della violazione delle leggi. Considero vergognoso che dei privilegiati occupino abusivamente delle case destinate alla povera gente. Considero vergognoso che in uno Stato di diritto si faccia apologia dell’esproprio proletario, in una nazione nella quale la proprietà privata è sacra e inviolabile. E considero scandaloso il silenzio della sinistra su queste prese di posizione, particolarmente il silenzio del Pd e del Movimento 5 Stelle». La leader di Fratelli d’Italia si riferisce a Ilaria Salis, neo eletta eurodeputata. «Da una parte c’è chi combatte le occupazioni abusive. Segnalo che in questi 20 mesi noi abbiamo sgomberato circa 150 interi stabili occupati abusivamente, e oltre 1.100 case popolari occupate abusivamente. C’è chi combatte il racket delle occupazioni abusive. E chi pagato con i soldi degli italiani istiga il racket delle occupazioni abusive. Punti di vista. Gli italiani decideranno quale preferiscono».

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