L’Ue conferma i dazi sui veicoli elettrici cinesi ma rivede le cifre al ribasso: a ottobre la decisione finale dei governi

I dazi compensativi imposti ai tre principali produttori asiatici vanno dal 17,4% al 37,6%. Percentuali più basse rispetto a quanto annunciato a inizio giugno

Scatteranno domani, venerdì 5 luglio, i dazi annunciati dalla Commissione europea sui veicoli importati dalla Cina. Dopo l’annuncio di inizio giugno, oggi Bruxelles ha confermato la volontà di portare avanti la battaglia commerciale contro il Paese di Xi Jinping. I dazi imposti ai tre principali produttori cinesi di auto elettriche saranno i seguenti: Byd al 17,4%, Geely al 19,9%, Saic al 37,6%. Gli altri produttori che hanno collaborato all’indagine saranno soggetti a un dazio del 20,8%, mentre per chi non ha collaborato la tariffa compensativa sale al 37,6%. Si tratta di cifre più basse rispetto a quanto preannunciato a inizio giugno, forse anche a causa del pressing della Germania, uno dei principali partner commerciali di Pechino e fermamente contraria all’imposizione dei dazi.


A ottobre la decisione definitiva

I dazi annunciati sono ancora provvisori e dovranno essere confermati entro fine ottobre con una decisione da parte dei 27 Stati membri. In caso di via libera, i dazi definitivi saranno applicati per 5 anni, ossia fino al 2029. La stretta di Bruxelles sui veicoli elettrici cinesi arriva al termine di un’indagine avviata dalla Commissione europea a ottobre 2023. Secondo l’esecutivo comunitario, i produttori di Pechino traggono vantaggio da sovvenzioni ingiuste, che distorcono la concorrenza e creano un danno economico alle aziende europee. Dopo l’annuncio di inizio giugno, la Cina aveva reagito all’imposizione dei dazi criticando duramente la decisione di Bruxelles e riservandosi la possibilità di presentare ricorso al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.


I timori per l’industria Ue

Il settore dell’automotive europeo sta attraversando una trasformazione epocale con il passaggio dalle auto con motore a combustione alle auto elettriche. La Commissione europea stima che in questa transizione la quota di mercato dell’industria europea sia diminuita dal 68,9% del 2020 al 59,9% nel periodo compreso tra ottobre 2022 e settembre 2023. A crescere è invece la quota di mercato della Cina, passata dal 3,9% al 25%. Secondo Bruxelles, c’è il rischio che la crescente presenza dei veicoli elettrici cinesi possa frenare lo sviluppo dell’industria europea, con perdite fino a 2,5 milioni di posti di lavoro diretti e 10,3 milioni indiretti in caso di assenza di interventi da parte dell’Ue.

In copertina: Un negozio di Xpeng, produttore cinese di veicoli elettrici, a Shanghai, 15 settembre 2023 (EPA/Alex Plavevski)

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